Scooter, monopattini, schiamazzi notturni e degrado urbano. È questo il grido d’allarme lanciato da don Marco Ricci, parroco della chiesa del SS. Rosario, situata nel cuore di Ercolano, lungo il centralissimo Corso Italia, sempre più spesso teatro di disordini giovanili durante le ore notturne.
Corso Italia come una pista di Formula Uno
“Da mezzanotte fino alle due e mezza del mattino, Corso Italia si trasforma in una pista di Formula Uno, tra rombi di motori e applausi di adolescenti,” denuncia il sacerdote. “Più volte ho sollecitato in via amichevole l’intervento delle forze dell’ordine, che ringrazio per la disponibilità. Ma mi chiedo: tra i tanti problemi che hanno, devono occuparsi anche di questi ragazzi?”
Don Ricci punta il dito su quello che considera il vero nodo della questione: l’assenza di controllo da parte delle famiglie. “Il problema principale è l’assenza di genitori presenti. Dove sono mentre i loro figli bivaccano in strada fino a notte fonda?”
L’emergenza educativa e il senso del bene comune
Il parroco non usa mezzi termini: “Sono stanco di sentire dire che siamo tutti colpevoli. No, la colpa è dei genitori. Punto. Basta scaricare tutto sulle forze dell’ordine, sul sindaco o sulla Municipale. Dobbiamo avere il coraggio di dire le cose come stanno, anche facendo nomi e cognomi.”
Secondo don Marco Ricci, è urgente riscoprire il senso del bene comune e smettere di accettare passivamente ogni forma di degrado. “Viviamo in un’epoca dove non ci indigniamo più di nulla. Eppure la speranza, come diceva Sant’Agostino, ha due sorelle: lo sdegno davanti all’ingiustizia e il coraggio di rimboccarsi le maniche. E noi questo coraggio lo stiamo perdendo.”