Nella mattinata di oggi, un gruppo di attivisti appartenenti ai movimenti Ultima Generazione e Humanity in Focus ha messo in atto un’azione dimostrativa all’interno di un supermercato Conad. Circa dieci persone hanno simbolicamente bloccato le casse, esposto uno striscione e distribuito volantini con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto delle scelte di consumo, in particolare riguardo alla vendita di prodotti collegati a imprese ritenute complici dell’occupazione israeliana nei territori palestinesi.
Durante l’iniziativa, sono intervenute le forze dell’ordine e personale dell’esercito per procedere all’identificazione dei manifestanti e al loro allontanamento dal punto vendita. L’intervento, giudicato sproporzionato dagli attivisti, è interpretato come segnale della scarsa tolleranza nei confronti di proteste pacifiche anche in luoghi della quotidianità come i supermercati.
Nel pomeriggio, la protesta si è spostata al McDonald’s della Stazione Centrale, indicato come simbolo del sistema di sfruttamento globale e accusato di aver sostenuto logisticamente l’esercito israeliano fornendo pasti durante le operazioni militari a Gaza.
Le azioni si inseriscono all’interno della campagna nazionale “Il Giusto Prezzo”, che nelle ultime ore ha interessato numerose città italiane, tra cui Ancona, Roma, Pisa, Padova, Pesaro e Cagliari. In ognuna di queste località, attivisti e simpatizzanti hanno interrotto simbolicamente la routine degli acquisti nei supermercati, denunciando il ruolo delle grandi catene nella filiera economica globale e nei meccanismi di speculazione e disuguaglianza climatica ed economica.
Secondo i promotori della mobilitazione, gli spazi del consumo quotidiano non sarebbero neutri, ma luoghi in cui si riflettono dinamiche di potere e di ingiustizia sistemica. La campagna continuerà nei prossimi mesi con un appello al boicottaggio su scala nazionale previsto per l’autunno.