Un uomo di 65 anni residente a Scafati, in provincia di Salerno, è stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e atti persecutori. La sentenza di primo grado è stata emessa dal Tribunale di Nocera Inferiore, al termine di un processo che ha preso in esame episodi gravi e reiterati di violenza domestica, avvenuti tra il 2020 e il 2023.
Violenze quotidiane e clima di terrore in casa
Secondo quanto emerso dalla denuncia della vittima, l’uomo avrebbe maltrattato ripetutamente la moglie e le figlie minorenni, generando un clima familiare definito “intollerabile e penoso”.
Tra le condotte contestate:
Insulti continui e minacce
Aggressioni fisiche con calci, pugni, piatti e bicchieri lanciati
Intimidazioni notturne, con l’uomo che entrava nelle camere per spaventare le vittime
Tentato soffocamento della moglie, afferrandola al collo con le mani
Presenza delle figlie minori durante le aggressioni
In un episodio documentato, la donna ha riportato traumi con prognosi di cinque giorni, certificati dal pronto soccorso dell’ospedale di Nocera Inferiore.
Aggravanti e decisione del tribunale
Il pubblico ministero ha contestato anche aggravanti significative:
La presenza di minori durante i fatti
Lo stato di ubriachezza abituale dell’imputato
Il Collegio giudicante ha riconosciuto la colpevolezza dell’uomo, fissando la pena in 3 anni e 6 mesi. Con il deposito delle motivazioni, la difesa potrà presentare appello nei prossimi mesi.
Un caso emblematico di violenza domestica
Il caso di Scafati rappresenta un altro drammatico esempio di violenza domestica reiterata e perpetrata nel silenzio delle mura familiari, con gravi ripercussioni anche sui figli. La giustizia ha fatto un primo passo, ma la vicenda rimane aperta in vista del possibile ricorso.