Dopo sei mesi di latitanza è stato catturato Maurizio Vitale, 38 anni, pregiudicato e considerato vicino al clan camorristico D’Alessandro. Vitale era detenuto agli arresti domiciliari ad Asola, in provincia di Mantova, per reati legati al traffico di stupefacenti. Lo scorso gennaio, approfittando di un permesso temporaneo concesso per effettuare una visita medica, si era allontanato dalla propria abitazione e non vi aveva fatto più ritorno, rendendosi di fatto irreperibile.

Le indagini e la svolta a Castellammare
La sua fuga ha immediatamente fatto scattare le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, sotto la supervisione del pm Giuseppe Cimmarotta. Dopo mesi di ricerche senza esito, nelle ultime settimane l’attività investigativa ha registrato una svolta, grazie a una serie di riscontri e pedinamenti che hanno ricondotto gli inquirenti a Castellammare di Stabia, città d’origine del latitante.

I carabinieri della sezione operativa e radiomobile della compagnia di Castellammare hanno monitorato con attenzione i movimenti di contatti vicini a Vitale, restringendo progressivamente il cerchio intorno a lui. Nella notte tra il 20 e il 21 giugno, è scattato il blitz: i militari hanno fatto irruzione in una casa situata in strada Seconda Licerta, dove Vitale era appena rientrato dopo un probabile spostamento.

L’arresto e il trasferimento in carcere
Al momento dell’irruzione, Maurizio Vitale non ha opposto resistenza. Dopo essere ammanettato, è immediatamente trasferito presso il carcere di Napoli Secondigliano, dove è rinchiuso in regime di alta sicurezza, vista la pericolosità del soggetto e la sua vicinanza ad ambienti camorristici.

Nel frattempo, la Corte di Appello di Napoli aveva già emesso nei suoi confronti un nuovo ordine di carcerazione: Vitale dovrà scontare un cumulo di pena di 17 anni di reclusione per reati legati al traffico di droga e per evasione. Contestualmente, il tribunale di Sorveglianza di Mantova ha disposto la revoca degli arresti domiciliari, misura rivelatasi inefficace nel suo caso.

Il profilo del latitante
Maurizio Vitale è noto alle forze dell’ordine per la sua vicinanza al clan D’Alessandro, storicamente attivo nell’area stabiese e coinvolto in traffici illeciti, tra cui lo spaccio di stupefacenti, estorsioni e reati di stampo mafioso. La sua figura era già emersa nell’ambito di inchieste precedenti sulla criminalità organizzata del territorio.