La Calabria di Carmine Abbate scelta dall’Unione Europea per uno scambio culturale basato sulla ricchezza delle lingue minoritarie. Dall’11 al 14 giugno, Cosenza è diventata il cuore pulsante di un dialogo europeo vivace e profondo, ospitando il seminario internazionale TCA – Minority Languages: Uniting in Diversities. Un evento di grande rilievo, promosso dall’Agenzia Erasmus+ Italia, che ha trasformato la città in un punto d’incontro tra voci, culture e identità provenienti da tutta Europa. Esperti, studiosi, insegnanti e rappresentanti di comunità linguistiche di ben 17 Paesi si sono confrontati con un obiettivo comune: riconoscere tutte le lingue come patrimonio condiviso, capace di unire nella diversità e ispirare un’Europa più inclusiva, consapevole e umana.

L’appuntamento di Cosenza ha rappresentato un’evoluzione naturale e ampliata – in chiave internazionale – del seminario “Intrecci” organizzato da EPALE Italia lo scorso novembre. Intrecci aveva offerto un quadro nazionale sul tema delle minoranze linguistiche, Cosenza ed il seminario europeo ha saputo ampliare lo sguardo, mettendo in dialogo culture e strategie educative diverse, riconoscendo la diversità linguistica come valore fondante e risorsa per l’unità europea.

La scelta di Cosenza non è stata casuale: la Calabria è un autentico scrigno di biodiversità culturale, dove sopravvivono e si rinnovano tre importanti lingue minoritarie: il greco, l’arbëreshë e l’occitano.