Chi si prende cura di un familiare disabile o anziano non autosufficiente può accedere a diverse tutele previste dalla normativa italiana, che riguardano sia l’ambito lavorativo sia quello previdenziale ed economico. Di seguito una panoramica dettagliata delle misure in vigore.

1. Assegno di cura
L’assegno di cura è un sostegno economico destinato a chi assiste un disabile o un anziano non autosufficiente nel proprio domicilio.

Erogazione: a discrezione delle Regioni, tramite i servizi sociali territoriali.

Destinatari: il disabile stesso che rimane a casa oppure la famiglia che lo assiste.

Requisiti:

Reddito ISEE entro i limiti fissati localmente;

Certificazione medica che attesti la non autosufficienza.

Importo: variabile da 50 euro fino a diverse centinaia di euro mensili, in base a:

Fascia ISEE;

Presenza di badante o assistenza privata;

Grado di disabilità;

Patrimonio mobiliare/immobiliare.

Come fare domanda: rivolgersi a un CAF, un patronato o all’Ufficio Servizi Sociali del proprio Comune.

2. Permessi mensili retribuiti (Legge 104/1992, art. 33)
Chi assiste un familiare disabile ha diritto a tre giorni di permesso retribuito al mese, anche consecutivi.

Condizioni:

La persona assistita deve essere riconosciuta con disabilità grave (art. 3, comma 3, L.104/1992);

Non deve essere ricoverata a tempo pieno;

Il lavoratore deve essere familiare entro il 2° grado (o 3° grado in casi particolari).

Benefici aggiuntivi:

Esclusione dal lavoro notturno;

Priorità nella scelta della sede lavorativa;

Divieto di trasferimento senza consenso;

Possibilità di cumulare i permessi per più familiari disabili (in casi specifici).

3. Congedo straordinario retribuito (D.Lgs. 151/2001, art. 42)
Il congedo straordinario permette di sospendere l’attività lavorativa per un massimo di due anni nella vita lavorativa, per assistere un familiare disabile.

Indennità: pari all’ultima retribuzione percepita, entro un tetto massimo aggiornato annualmente.

Contribuzione: il periodo è coperto da contribuzione figurativa e vale ai fini pensionistici.

Nota: il periodo di congedo non dà diritto a ferie, TFR o tredicesima.

4. Accesso all’Ape Sociale
I caregiver rientrano tra le categorie che possono accedere all’Anticipo Pensionistico Sociale (APE Sociale).

Requisiti:

Età minima: 63 anni e 5 mesi;

Anzianità contributiva: almeno 30 anni;

Assistenza da almeno 6 mesi continuativi a un familiare con disabilità grave.

Importo: indennità mensile fino a 1.500 euro, erogata fino al raggiungimento dell’età pensionabile.

5. Opzione Donna per caregiver
Le caregiver donne possono accedere a questa forma anticipata di pensionamento.

Requisiti:

35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2024;

Età:

59 anni con almeno 2 figli;

60 anni con 1 figlio;

61 anni senza figli.

Caratteristiche: ricalcolo interamente contributivo dell’assegno pensionistico e una finestra di 12 mesi per la decorrenza della pensione.

6. Agevolazioni fiscali per chi assiste un disabile
Sono previste detrazioni e deduzioni fiscali per chi ha fiscalmente a carico una persona disabile.

Le principali:
Iva agevolata al 4% e detrazione Irpef al 19% per l’acquisto di veicoli destinati alla mobilità del disabile;

Esenzione dal bollo auto e dall’imposta di trascrizione;

Detrazione del 19% e IVA ridotta su ausili e sussidi informatici;

Detrazione fino al 75% per lavori di eliminazione delle barriere architettoniche;

Deduzione integrale delle spese mediche e sanitarie (senza franchigia);

Detrazione del 19% per spese di assistenza personale, fino a 2.100 euro, se il reddito complessivo non supera 40.000 euro;

Deduzione dei contributi per colf e badanti fino a 1.549,37 euro annui.