Con la Circolare INPS n. 102 del 16 giugno 2025, è stata ufficialmente presentata la nuova versione del Bonus Maroni, oggi rinominato Bonus Giorgetti. La misura, introdotta con la Legge di Bilancio 2025, punta a incentivare i lavoratori prossimi alla pensione a proseguire l’attività lavorativa, offrendo vantaggi economici in busta paga.
Che cos’è il Bonus Giorgetti?
Il Bonus Giorgetti è un incentivo economico riconosciuto ai lavoratori che, pur avendo maturato i requisiti per la pensione anticipata (ordinaria o flessibile), scelgono di non andare in pensione.
A differenza delle versioni precedenti, riservate esclusivamente a chi maturava i requisiti della pensione flessibile (Quota 103), la misura 2025 si estende anche ai titolari dei requisiti per la pensione anticipata ordinaria.
Come funziona il bonus
Nel dettaglio, il lavoratore che aderisce al Bonus Giorgetti rinuncia alla trattenuta dei contributi INPS a suo carico, che normalmente sono versati all’ente previdenziale. Tali contributi, invece, vengono mantenuti in busta paga come somma netta aggiuntiva, esente da imposta IRPEF.
È fondamentale evidenziare che i contributi a carico del datore di lavoro continuano a essere versati normalmente, consentendo un’ulteriore maturazione pensionistica. Tuttavia, l’assenza della quota del lavoratore può comportare un leggero calo dell’importo futuro della pensione, poiché il montante contributivo complessivo risulterà inferiore.
Quanto si guadagna con il Bonus Giorgetti
Secondo le stime dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB), il beneficio economico derivante dal bonus può arrivare fino a 6.900 euro netti all’anno.
Per esempio, un lavoratore di 62 anni con reddito lordo annuo pari a 40.000 euro, rinunciando alla pensione e optando per il bonus, otterrebbe un incremento netto mensile fino a circa 575 euro.
Tuttavia, con l’avvicinarsi all’età della pensione di vecchiaia (67 anni), il vantaggio si riduce gradualmente. A 66 anni, il beneficio annuo stimato scende a circa 1.445 euro, poiché il periodo residuo di lavoro prima del pensionamento obbligatorio si accorcia.
Un bilancio tra guadagno immediato e futuro pensionistico
Scegliere il Bonus Giorgetti implica una valutazione personale: da un lato c’è un aumento immediato del reddito netto, dall’altro una potenziale riduzione dell’importo pensionistico futuro.
Secondo l’analisi dell’UPB, nel medio-lungo periodo i due effetti tendono a bilanciarsi. Il lavoratore beneficia nell’immediato di una maggiore liquidità e di un vantaggio fiscale, ma percepirà una pensione leggermente più bassa. La decisione è dunque da prendere considerando il proprio orizzonte lavorativo, le necessità economiche presenti e le aspettative sulla futura pensione.
Quanti potranno usufruirne?
Secondo le stime del Governo, nel 2025 i potenziali beneficiari del Bonus Giorgetti saranno circa 7.000. L’ampliamento della platea rispetto al passato è dovuto all’inclusione anche dei lavoratori con requisiti per la pensione anticipata ordinaria, e non solo Quota 103.
Tuttavia, il numero rimane limitato, poiché la misura si rivolge a una fascia ristretta di lavoratori prossimi al pensionamento, interessati a restare volontariamente al lavoro per ottenere un ritorno economico immediato.