Si è svolta ieri una nuova udienza del processo che vede imputati l’ex sindaco di Poggiomarino Maurizio Falanga, l’ex vicesindaco Luigi Belcuore e l’imprenditore Francesco Carillo, accusati in un’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
Nel corso dell’udienza, ascoltato — da una località protetta — il primo collaboratore di giustizia, Raffaele Carrillo, che aveva già rilasciato dichiarazioni accusatorie contro gli imputati nel corso delle indagini preliminari coordinate dal PM antimafia Pierpaolo Visone.

Udienza tra dubbi e contraddizioni: “Carrillo in difficoltà durante il controesame”
Secondo quanto riferito dal collegio difensivo, composto dagli avvocati Sica, Viserta, Botti, Romano, Ranieri e Annunziata, “il teste Carrillo ha mostrato molte incertezze, finendo più volte in confusione su date ed eventi, soprattutto nel corso del controesame. Molti i “non ricordo” e “non saprei” durante la deposizione, che hanno indebolito — almeno in questa fase e secondo i legali degli imputati — la ricostruzione accusatoria. In particolare, non sono emerse conferme concrete su presunti rapporti tra gli imputati e il boss Rosario Giugliano, figura centrale dell’inchiesta, nel periodo precedente alle elezioni comunali del settembre 2020.

Il processo: tra politica, sfiducia e inchieste antimafia
Durante la scorsa udienza erano ascoltati come testimoni l’ex sindaco Leo Annunziata e Giuseppe Annunziata, sfidante di Falanga nel 2020 e attuale segretario metropolitano del Partito Democratico. I due avevano ricostruito i fatti legati alla sfiducia alla passata amministrazione e alla campagna elettorale poi finita al centro delle indagini.