Un fermo per omicidio scuote la comunità di Fregene: Giada Crescenzi, 31 anni, è stata arrestata nella serata di ieri con l’accusa di aver ucciso Stefania Camboni, 59 anni, madre del suo compagno Francesco Violoni. La donna è stata trovata senza vita nella villa di famiglia in via Santa Teresa di Gallura, colpita con almeno 15 coltellate.

Una convivenza difficile
I segnali di una convivenza complicata c’erano da tempo. La stessa Crescenzi aveva scritto diversi post su gruppi Facebook locali a partire da febbraio, chiedendo disperatamente un alloggio alternativo nella zona di Fiumicino. «Siamo in una situazione tragica», scriveva il 5 maggio scorso. In un altro messaggio dichiarava: «Dormiamo pure per terra, non ci interessa nulla, basta una cucina ed un bagno. Vi prego, aiutateci!».

Lei e il compagno vivevano al primo piano della casa di famiglia, ma i rapporti con Stefania Camboni sembravano tutt’altro che sereni.

Il legame tra Stefania Camboni e il figlio
Secondo quanto riportato da un’amica della vittima a Repubblica, Stefania non aveva mai visto di buon occhio la relazione tra il figlio Francesco e Giada. «Mi disse che quella donna voleva portarle via il figlio», avrebbe confidato.

Un clima di tensione che sembra culminare nelle ultime parole pronunciate da Camboni: «Quando cercate di ferirmi, ricordatevi che ho visto chiudere una bara con la persona più importante della mia vita». Un messaggio lasciato sui social, che oggi suona come un presagio.

La ricostruzione degli inquirenti
La sera dell’omicidio, secondo le indagini condotte dai Carabinieri e coordinate dalla Procura, in casa era presente anche Giada Crescenzi. La donna ha dichiarato di non essersi accorta di nulla: «Dormivo con i tappi alle orecchie e avevo preso un blando sonnifero».

Nonostante questa versione, gli inquirenti hanno disposto il fermo sulla base di gravi indizi, tra cui le tensioni familiari, i messaggi social e altri elementi raccolti durante le indagini.