L’ondata di violenza contro le donne non accenna a fermarsi. Nelle ultime 24 ore si sono verificati due omicidi in provincia di Roma, a circa 50 chilometri di distanza l’uno dall’altro, che hanno scosso profondamente l’opinione pubblica. Due donne, Stefania Camboni, 59 anni, e Teodora Kamenova, 46 anni, sono state trovate senza vita, entrambe uccise a coltellate. Si tratta di casi distinti e non collegati, ma che rientrano nel drammatico fenomeno dei femminicidi in Italia.
Omicidio a Fregene: Stefania trovata morta in casa
Nella mattinata di ieri, a Fregene, è ritrovato il corpo senza vita di Stefania Camboni, 59 anni. La donna era all’interno della sua abitazione, dove è stata rinvenuta priva di vita. Le circostanze esatte del delitto sono ancora oggetto di indagine, ma si conferma che la modalità dell’uccisione è compatibile con colpi di arma da taglio.
Civitavecchia: l’assassino confessa ai carabinieri
Nel pomeriggio dello stesso giorno, un altro caso ha sconvolto la città di Civitavecchia. Qui, Teodora Kamenova, 46 anni, è assassinata a coltellate dal convivente, L.V., 53 anni, di origine venezuelana. L’uomo si è presentato spontaneamente presso la caserma dei carabinieri, ammettendo il delitto.
Alle ore 14 circa, ha raccontato ai militari di aver ucciso la donna all’interno dell’abitazione condivisa in via Gorizia 7. I carabinieri, giunti immediatamente sul posto, hanno confermato la tragica scena: la donna giaceva in una pozza di sangue, colpita mortalmente all’addome.
Una spirale di violenza che non si arresta
Questi due episodi si aggiungono a una lunga lista di casi di femminicidio in Italia, che nel 2025 continuano a registrare numeri preoccupanti. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, il trend è in crescita, nonostante le campagne di sensibilizzazione e gli strumenti legislativi esistenti.