La protesta degli ormeggiatori di Napoli davanti all’Autorità Portuale ha assunto toni ancora più accesi. Alla manifestazione, organizzata per chiedere la riassegnazione delle concessioni in zona Mergellina e via Caracciolo, ha partecipato anche la nota tiktoker Rita De Crescenzo. Tuttavia, al centro dell’attenzione è ora lo scontro frontale tra la stessa De Crescenzo e il deputato Francesco Emilio Borrelli.
La protesta per le concessioni
Durante il sit-in, i manifestanti hanno chiesto un incontro con il presidente dell’Autorità Portuale, Andrea Annunziata, sostenendo che la mancata riassegnazione delle concessioni mette a rischio il lavoro di circa 30 famiglie storicamente attive nel settore. Inoltre, gli ormeggiatori hanno dichiarato di aver regolarizzato tutte le pendenze legate agli abusi del passato.
La posizione di Borrelli
Tuttavia, in netto contrasto con le rivendicazioni dei manifestanti, Francesco Emilio Borrelli, accompagnato dal consigliere Lorenzo Pascucci, si è espresso contro la concessione diretta agli ormeggiatori. Secondo il deputato, è necessario che gli approdi vengano affidati solo tramite bandi pubblici e trasparenti, escludendo soggetti che in passato si siano resi responsabili di abusi, illeciti o gestione irregolare degli spazi demaniali.
Borrelli ha inoltre esortato la Capitaneria di Porto e l’Autorità Portuale a non cedere a pressioni o intimidazioni, ribadendo che continuerà a vigilare sull’intero litorale partenopeo. «Nonostante le minacce ricevute – ha dichiarato – non arretreremo: continueremo a segnalare ogni irregolarità».
Lo scontro social tra De Crescenzo e Borrelli
La replica di Rita De Crescenzo non si è fatta attendere. Come ormai consuetudine, è arrivata attraverso una serie di video pubblicati sui suoi canali social. In uno di questi, la tiktoker si rivolge direttamente a Borrelli: «Devo essere il tuo incubo, mi devi sognare anche di notte. È arrivato il momento che ti distrugga io». Il tono minaccioso del messaggio ha sollevato ulteriori polemiche.
Lo stesso Borrelli ha risposto pubblicamente, definendo quelle parole come una vera e propria minaccia personale: «Siamo passati alle intimidazioni dirette. Altro che riabilitazione: certi comportamenti confermano l’assenza di un reale cambiamento».