L’arrivo dell’auto blindata QS15, custodita in una teca, al Museo del presente ha reso la giornata di oggi, già ricca di significati, davvero memorabile. Poter osservare ciò che resta dell’auto su cui viaggiavano Giovanni Falcone e il caposcorta Antonio Montinaro quel pomeriggio di 33anni fa, ha particolarmente colpito i presenti.
“Questo è il museo della vita e del coraggio, nel presente si costruisce ogni giorno l’impegno per commemorare Giovanni e Paolo e tutte le vittime di mafia”, ha dichiarato Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone, parlando del Museo del presente a Palazzo Jung, in via Lincoln 71, inaugurato stamattina, in tutti i suoi spazi.
Il museo non è un memoriale, ma una fabbrica dell’impegno culturale e sociale, aperta su prenotazione, da oggi con un simbolo potente in più.
“La mia grande preoccupazione, fin da dopo la morte di Giovanni, è stata che si disperdesse tutto il patrimonio che loro avevano lasciato. Ci voleva un museo dove i ragazzi potessero entrare, vivere quello che anche noi abbiamo vissuto e fare quello che noi non siamo riusciti a fare” ha spiegato la prof, Maria Falcone.
E così, da oggi, oltre alla bicicletta di Paolo Borsellino, alla poltrona di Giovanni Falcone, alla penna usata dal giudice ammazzato dal tritolo a Capaci, alle foto di famiglia, c’è quell’ammasso di dolore che ha sempre rappresentato la morte, e che solo restando nel Museo del presente può rappresentare la giustizia. Quella che ogni visitatore, si spera, avrà voglia di seguire dopo aver visto la teca e sentito nel cuore lo stesso scoppio del 23 Maggio 1992, alle 17,58, altezza Capaci
Da domani, 24 maggio al 19 luglio, il Museo sarà aperto con visite gratuite su prenotazione, dal martedì al venerdì, la mattina per le scuole e il pomeriggio per i privati.