Clamorosa svolta nell’inchiesta sull’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore di Pollica ucciso nel 2010: il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo è tornato in libertà, dopo otto mesi di detenzione nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.
Il tribunale del Riesame ha infatti annullato l’ordinanza con cui il GIP di Salerno aveva disposto le misure cautelari nei confronti di Cagnazzo e di altri tre indagati: Giuseppe Cipriano (imprenditore), Romolo Ridosso (ex collaboratore di giustizia) e Lazzaro Cioffi (ex carabiniere).
Per Cioffi, pur essendo cadute tutte le accuse legate al caso Vassallo, la scarcerazione non è scattata in quanto sta ancora scontando un residuo di pena per condanne precedenti.
Le motivazioni: le contraddizioni degli ex pentiti
A rafforzare la decisione del Riesame avrebbe contribuito la recente bocciatura della Cassazione e, soprattutto, le contraddizioni emerse nelle dichiarazioni degli ex collaboratori di giustizia, il cui racconto era alla base delle accuse di depistaggio rivolte all’ufficiale dell’Arma.
Le parole della difesa
“Finalmente ce l’abbiamo fatta,” ha commentato l’avvocato Ilaria Criscuolo, difensore di Cagnazzo, che si è recata nel carcere militare per l’immediato rilascio del suo assistito.
Un’indagine ancora aperta: la verità sull’omicidio Vassallo resta un mistero
Nonostante la scarcerazione dei quattro, l’inchiesta della Procura di Salerno prosegue. L’omicidio di Angelo Vassallo, assassinato a colpi di pistola nel settembre 2010, resta uno dei casi più oscuri della cronaca italiana. L’ipotesi investigativa che ha guidato gli ultimi sviluppi riguarda un presunto depistaggio avvenuto nelle fasi iniziali delle indagini.