Nel mirino della trasmissione Le Iene, questa volta, finisce Salvatore Bagni, ex centrocampista del Napoli e oggi attivo nel mondo dello scouting calcistico. Un ruolo che, stando all’inchiesta andata in onda il 13 maggio, sarebbe stato usato anche per piazzare giovani calciatori in squadre professionistiche dietro pagamento, senza valutazioni tecniche approfondite.

Come funziona il meccanismo: le regole secondo Bagni
Nel servizio firmato da Luca Sgarbi e Claudio Bongiovanni, un inviato si è finto fratello di un giovane talento in cerca di squadra. Così facendo è entrato in contatto diretto con Bagni, che ha spiegato senza filtri il suo metodo operativo.

«Noi abbiamo un’agenzia io e mio figlio. Se li scelgo io, li paghiamo noi. Se ce li portate voi, pagate voi.»

In altre parole: se il talento è scovato direttamente da Bagni, viene sostenuto economicamente. Altrimenti, chi vuole emergere nel calcio professionistico deve pagare cifre consistenti, a partire da 30.000 euro, rigorosamente in nero.

I costi per entrare in Serie C: “Pagano 30 o 40 mila euro”
Durante la conversazione registrata, Bagni rivela apertamente le cifre in gioco:

«Noi meno di 30mila euro non facciamo con nessuno. Qualcuno ha pagato anche 40mila. Sono tutti imprenditori, non operai.»

Queste somme, secondo l’inchiesta, servirebbero per “sistemare” i ragazzi nelle squadre, senza alcuna valutazione tecnica. Nessuna richiesta di video, partite, sintesi o prove in campo.

Nessuna valutazione tecnica: il talento non conta
Uno degli aspetti più controversi emersi dall’inchiesta è la totale assenza di un’analisi sportiva sul giocatore. Bagni afferma apertamente:

«Com’è tuo fratello? Con tutto il rispetto, siamo lontani. Ma magari è il più forte di tutti…»

Il giudizio tecnico, dunque, sembra non avere alcun peso. La vera discriminante è la disponibilità economica della famiglia del giovane calciatore.

Pagamenti in contanti o “sponsorizzazioni”
Il meccanismo di pagamento, secondo quanto riportato da Le Iene, sarebbe effettuato principalmente in contanti, senza ricevute o tracciabilità. In alternativa, per chi non può pagare in nero, esiste la via delle “sponsorizzazioni fittizie”.

«Se proprio si è impossibilitati, si può fare una sponsorizzazione: così da poter fare ‘regali legali’.»

Il potere contrattuale e i rapporti con i club
Bagni sottolinea più volte il proprio peso nei rapporti con le società di calcio, specialmente in Serie C, B e persino A.

«Tutti mi devono qualcosa. Quando il direttore dice all’allenatore “gioca titolare”, gioca titolare.»

Secondo quanto emerso, esisterebbe un sistema di favori e conoscenze che prescinde totalmente dal merito sportivo, con 13 ragazzi già piazzati in squadre giovanili solo perché in grado di pagare.