A dieci anni dall’entrata in vigore della legge 68/2015, che ha introdotto i delitti ambientali nel Codice penale italiano, il bilancio è chiaro: da giugno 2015 a dicembre 2024 sono stati accertati 6.979 reati ambientali, frutto di 21.169 controlli effettuati in tutta Italia. Si tratta in media di un reato ogni tre verifiche, con 12.510 persone denunciate e 556 arresti eseguiti. Il valore economico complessivo dei sequestri ammonta a 1,155 miliardi di euro.

I dati dell’indagine: il Sud resta il territorio più colpito
Secondo il rapporto diffuso da Legambiente e Libera, in occasione della conferenza nazionale ControEcomafie (in programma il 16 e 17 maggio 2025 presso il Dipartimento di Giurisprudenza di RomaTre), emerge che il 40,5% dei reati accertati si concentra in quattro regioni del Sud: Campania, Puglia, Sicilia e Calabria.

Nel dettaglio:

Campania: 1.440 reati, 4.178 controlli, 382 sequestri per un valore di oltre 209 milioni di euro;

Sardegna: 726 illeciti, prima per numero di persone denunciate (1.627);

Puglia: 540 reati, prima per arresti (100);

Lombardia: 498 reati;

Sicilia: 482 reati, ma prima per valore dei sequestri, con 432,1 milioni di euro.

I delitti più frequenti: inquinamento ambientale in testa
Tra i reati più accertati grazie alla riforma del 2015:

Inquinamento ambientale: 1.426 reati su 5.506 controlli, con 2.768 denunce, 136 custodie cautelari e 626 sequestri per un valore di oltre 380 milioni di euro. Questo reato, prima della legge 68/2015, non era nemmeno previsto dal Codice penale.

Traffico illecito organizzato di rifiuti: 964 reati, 2.711 persone denunciate, 305 arresti, 475 sequestri per oltre 168 milioni di euro. È stato inserito nel Codice penale solo nel 2018.

Disastro ambientale: 228 reati, 737 denunce, 100 misure cautelari, 180 sequestri per un valore di oltre 85 milioni di euro.

Delitti colposi contro l’ambiente: 107 reati, 105 denunce.

Impedimento al controllo: 94 reati, 209 denunce.

Omessa bonifica: 42 reati, 54 denunce.

Infine, sono stati accertati 19 casi di morte o lesioni personali come conseguenza diretta dell’inquinamento ambientale.

Una riforma di civiltà: i risultati ottenuti e le sfide future
Secondo Legambiente e Libera, l’impatto della legge 68/2015 è stato determinante: ha trasformato le denunce in processi e prodotto le prime sentenze definitive, come quella relativa alla discarica Resit in provincia di Caserta, esempio emblematico di gestione criminale dei rifiuti.

In occasione della due giorni di lavori a ControEcomafie, sarà presentato un Manifesto con proposte concrete rivolte al Governo e al Parlamento. L’obiettivo è quello di rafforzare la normativa e migliorare ulteriormente l’efficacia del contrasto alle ecomafie, un fenomeno che continua a generare profitti illeciti a scapito dell’ambiente, della salute pubblica e dell’economia legale.