Sono 107 i decreti di perquisizione eseguiti dai Carabinieri del NAS di Bologna e da altri reparti dell’Arma in tutta Italia, in 27 province, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. Le persone coinvolte sono indagate per falsità commessa da privati in atto pubblico, nell’ambito di un’inchiesta su falsi attestati di qualifica professionale per operatori socio sanitari (OSS).

Tutto parte da un controllo in una casa di riposo nel Ferrarese
L’indagine è iniziata a marzo 2023, dopo un controllo del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Bologna in una casa di riposo in provincia di Ferrara, dove un’operatrice OSS è stata trovata in possesso di un attestato falso, ottenuto — secondo l’accusa — tramite il pagamento di 800 euro a un soggetto residente nel Salernitano.

Certificati falsi senza frequentare i corsi
Gli investigatori hanno accertato che questi attestati erano rilasciati senza che gli interessati avessero mai frequentato corsi di formazione. I certificati falsi recavano intestazioni di enti di formazione totalmente estranei ai fatti.

93.000 euro in bonifici sospetti per certificati falsi
Analizzando i conti correnti del soggetto ricevente, che non risulta avere un’occupazione né legami con enti di formazione, sono emersi numerosi bonifici sospetti per un valore complessivo di circa 93.000 euro dal dicembre 2021 a oggi. Le causali erano spesso inequivocabili, con riferimenti a diplomi, certificati OSS, attestati di qualifica e persino lauree.

Obiettivo delle perquisizioni: sequestrare i documenti falsi
Le perquisizioni sono finalizzate al sequestro degli attestati contraffatti, nonché di qualsiasi materiale utile a documentare il reato, come ricevute di pagamento, dispositivi digitali e comunicazioni tra gli indagati.