Chiara Jaconis, 30 anni, turista padovana in visita a Napoli, è morta il 15 settembre scorso dopo essere stata colpita da un oggetto lanciato dall’alto mentre passeggiava con il fidanzato nei Quartieri Spagnoli.

Ora, a otto mesi dall’accaduto, la Procura per i Minorenni di Napoli ha chiuso le indagini: a lanciare la statuetta d’onice dal balcone di un’abitazione al terzo piano di un edificio è stato un ragazzino di 13 anni. In quanto minorenne non imputabile, il giovane non potrà essere processato penalmente. Il fratello, 14 anni, è risultato estraneo ai fatti.

La dinamica: oggetto lanciato da un balcone
L’indagine, condotta dalla polizia, ha ricostruito in dettaglio la traiettoria dell’oggetto, che si è frantumato dopo aver urtato una ringhiera di ferro al secondo piano prima di colpire Chiara alla testa. Il tutto è avvenuto in pieno giorno e davanti a diversi testimoni, alcuni dei quali hanno riferito che non era la prima volta che oggetti venivano gettati da quel balcone.

Le responsabilità dei genitori: indagati per omicidio colposo
Secondo gli inquirenti, i genitori del tredicenne sono ora indagati per omicidio colposo per omessa vigilanza. Sarà compito della Procura verificare se abbiano adottato misure adeguate per prevenire comportamenti pericolosi da parte del figlio, noto per avere fragilità psicologiche.

I genitori, dal canto loro, hanno sempre negato che la statuetta appartenesse alla loro casa, ma la ricostruzione investigativa — supportata anche da testimonianze — sembra smentirli.

La famiglia Jaconis: “Non è più una casualità, è una colpa evitabile”
Dopo mesi di attesa, la famiglia di Chiara ha accolto con amarezza i risultati delle indagini. Il padre, Gianfranco Jaconis, ha dichiarato:

“È la prima volta che vediamo uno spiraglio di verità. Ma siamo ancora lontani dalla giustizia. Quella morte si poteva evitare.”

La sorella, Roberta Jaconis, si è detta indignata:

“Prima pensavo fosse una tragica fatalità. Ora so che era evitabile. Il comportamento dei genitori, tra omissioni e negazioni, rende tutto più grave.”

Un dolore che unisce: Napoli ricorda Chiara
Dal giorno della tragedia, la città di Napoli ha dimostrato affetto e vicinanza alla famiglia Jaconis. In via Santa Teresella, nei Quartieri Spagnoli, lo street artist Juan Pablo Gimenez ha dipinto un murale con il volto sorridente di Chiara, diventato luogo di raccoglimento per turisti e cittadini.

In sua memoria:

È stato piantato un ulivo nella corte di Foqus

Il Comune di Napoli ha dedicato una bouganville alla sua figura, a sei mesi dalla morte.