Negli ultimi anni, il sostegno economico alle famiglie italiane è diventato una delle priorità nel dibattito politico e sociale. I cambiamenti del mercato del lavoro, uniti all’aumento dell’inflazione e alla crescente precarietà, hanno spinto il Governo a rivedere profondamente le misure di assistenza.

In questo contesto, il Reddito di Cittadinanza è stato progressivamente sostituito da una nuova misura: l’Assegno di Inclusione (AI). Si tratta di un sostegno economico strutturale, non di un bonus temporaneo, che punta a garantire equità, inclusione e protezione sociale per i nuclei familiari in condizioni di fragilità economica.

Cos’è l’Assegno di Inclusione
L’Assegno di Inclusione è stato introdotto con la Legge di Bilancio come misura permanente di contrasto alla povertà. A differenza dei precedenti sussidi, è rivolto in modo specifico ai nuclei familiari che comprendono almeno una delle seguenti categorie:

un minorenne;

una persona con disabilità;

un componente con più di 60 anni.

L’obiettivo principale è offrire un sostegno economico proporzionato alle reali necessità del nucleo, attraverso un calcolo che tiene conto sia della composizione familiare sia della condizione economica.

Importi previsti per il 2025
Secondo le indicazioni fornite dall’INPS, gli importi mensili dell’Assegno di Inclusione per il 2025 sono i seguenti:

Importo base: 541 euro mensili;

Importo massimo: fino a 1.190,20 euro al mese;

Famiglie con disabili o over 60: fino a 1.244,30 euro mensili.

In aggiunta, è previsto un contributo specifico per le famiglie in affitto:

Integrazione affitto standard: 303 euro al mese;

Integrazione per famiglie composte solo da over 67 e/o disabili: fino a 682,50 euro mensili.

Questi importi non sono fissi, ma variano in base al numero dei componenti del nucleo e alle specifiche condizioni abitative.

Requisiti economici aggiornati
Per poter accedere all’Assegno di Inclusione, è necessario rispettare determinati limiti reddituali e patrimoniali. A partire dal 2025, le soglie sono state aggiornate come segue:

ISEE massimo: 10.140 euro (in aumento rispetto ai precedenti 9.360 euro);

Reddito familiare massimo: 6.500 euro annui;

Limite di reddito aumentato a 8.190 euro per i nuclei con persone disabili o over 60.

Pertanto, è fondamentale verificare la propria attestazione ISEE aggiornata prima di inoltrare la domanda.

Durata dell’Assegno e rinnovo
Secondo quanto stabilito dalla Legge n. 85 del 3 luglio 2023, il beneficio è concesso per:

18 mesi continuativi;

1 mese di sospensione obbligatoria;

Successivo rinnovo per altri 12 mesi, previa nuova valutazione dei requisiti.

Tuttavia, è importante specificare che il mese in cui si presenta la domanda di rinnovo non prevede il pagamento dell’assegno. Di conseguenza:

Chi ha iniziato a percepire il sussidio prima di luglio 2024 riceverà 11 mensilità nel 2025;

Chi ha presentato domanda da luglio 2024 in poi riceverà 12 mensilità nel 2025, ma solo 11 nel 2026.

Modalità di pagamento
I fondi dell’Assegno di Inclusione sono accreditati sulla Carta di Inclusione, uno strumento elettronico rilasciato da Poste Italiane. Il calendario dei pagamenti prevede due principali scadenze mensili:

15 del mese (anticipato al 14 se festivo) per i nuovi beneficiari o per chi ha interrotto e ripreso il sussidio;

27 del mese per chi percepisce l’assegno in modo continuativo.

Come presentare la domanda
La richiesta per l’Assegno di Inclusione può essere inoltrata in diversi modi:

Tramite il portale ufficiale INPS, accedendo con SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS);

Attraverso CAF o patronati, che offrono assistenza gratuita nella compilazione e nell’invio della domanda.

È consigliabile presentare l’ISEE aggiornato prima della richiesta, per evitare ritardi o rigetti.