NoiPA ha finalmente chiarito le modalità con cui verranno effettuati i conteggi relativi a bonus e detrazioni fiscali per il personale scolastico: docenti, ATA e DSGA. Le risposte ufficiali sono arrivate tramite le FAQ pubblicate sulla piattaforma, consentendo di fare maggiore chiarezza su chi guadagnerà di più e chi, invece, potrà percepire meno.

Simulazioni basate sul contratto: cosa succede ai precari
Per il personale precario, NoiPA effettuerà una simulazione del reddito presunto basata sulla durata del contratto, generalmente fissato al 30 giugno o al 31 agosto. Questa previsione incide direttamente sulla concessione del bonus fiscale e sull’ulteriore detrazione IRPEF.

Sotto i 20.000 euro annui: ai docenti precari spetta il bonus (ex bonus Renzi), ma non l’ulteriore detrazione.

Tra 21.000 e 32.000 euro annui: l’ulteriore detrazione decresce gradualmente fino ad azzerarsi al superamento dei 32.000 euro.

Differenze tra Docenti, ATA e DSGA: chi prende di più
I dati elaborati mostrano differenze significative tra le categorie scolastiche:

Docenti: la maggior parte dei precari rientra nella fascia sotto i 20.000 euro, beneficiando quindi solo del bonus.

Personale ATA: la soglia per ottenere l’ulteriore detrazione richiede circa 21 anni di servizio. Solo una piccola parte del personale ATA supera tale soglia.

DSGA (Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi): sono gli unici che, in maniera strutturale, superano i 32.000 euro di reddito presunto e quindi non percepiranno né bonus né ulteriore detrazione.

Cosa significa per il personale scolastico
Le nuove direttive di NoiPA portano a una redistribuzione degli importi in busta paga, basata sul reddito presunto e non più su calcoli standardizzati. Ciò comporta variazioni significative da caso a caso, soprattutto per chi lavora con contratti a tempo determinato.