Presto la politica dovrà misurarsi con una nuova “sigla” che richiede una svolta significativa per un turismo maggiormente fruibile e sostenibile. A margine del Summit dedicato al Turismo che si è tenuto ad Amalfi, la scorsa settimana, assieme ai sindaci delle maggiori località turistiche italiane, si è così lanciata la proposta di istituire delle Zone Turistiche Speciali (ZTS), caratterizzate da un’affluenza turistica che eccede sistematicamente la capacità ricettiva, infrastrutturale e di ordine pubblico dei territori interessati impattando sull’equilibrio economico, sociale e ambientale locale.

I sindaci dei Comuni situati in aree particolarmente prese d’assalto dai turisti avrebbero così poteri speciali riconosciuti per gestire la circolazione, l’accesso alle zone turistiche e i flussi di pedonali. Potrebbero, ad esempio, limitare l’accesso a certe aree o regolare gli orari di ingresso, con ordinanze motivate e basandosi su dati documentati di pressione turistica.

Come emerso nel corso del Summit, si tratta di sfide che coinvolgono comuni con necessità “particolari” distribuiti indifferentemente tra Nord, Sud e Isole, diversi tra loro ma accomunati dalle stesse opportunità e criticità. Comuni che, a differenza di tutti gli altri, si trovano a dover gestire picchi di presenze sul territorio significativamente superiori al totale della popolazione residente, con considerevoli impatti sulla comunità, sulla tenuta dei servizi pubblici e delle infrastrutture, nonché sulla sicurezza stessa della destinazione.

“Noi Sindaci – dichiara il Sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda – di fronte a queste criticità, ci troviamo a combattere spesso con armi spuntate e con limitato potere d’ intervento.  Sentiamo fortemente l’esigenza di condividere le nostre esperienze per ottenere nuovi strumenti di gestione dei flussi turistici e dare risposte concrete sia alle comunità residenti sia ai nostri ospiti”.