Un caso surreale ma con conseguenze molto concrete arriva da Castelvenere, piccolo comune in provincia di Benevento. Una famiglia, trasferitasi da poco in una villetta, ha accusato i vicini di “lanciare onde elettromagnetiche” nella loro abitazione, sostenendo che ciò provocasse guasti agli elettrodomestici e persino problemi di salute, come l’aumento della pressione sanguigna.

Accuse senza alcun fondamento scientifico, che però hanno avuto un’escalation tale da sfociare in un vero e proprio caso di stalking.

Dalle accuse bizzarre alle minacce vere e proprie
Le indagini sono partite dalla denuncia di una donna residente nella villetta adiacente, che si è rivolta al commissariato di Telese Terme. La signora ha raccontato di essere vittima, insieme al figlio e al compagno anziano della madre, di continue vessazioni da parte dei nuovi vicini.

Secondo la denuncia, la famiglia accusatrice non si sarebbe limitata a esternare le proprie teorie sulle onde elettromagnetiche, ma avrebbe dato inizio a comportamenti aggressivi: urla notturne, frasi minacciose, e persino il lancio di pomodori, pietre e bucce di frutta contro la parete di casa.

Stato di stress e paura costante per le vittime
Le vittime hanno riferito di vivere in un costante stato di stress, con un impatto significativo sulla qualità della vita quotidiana. La situazione era diventata talmente grave da costringerli a modificare le proprie abitudini, temendo per la propria incolumità e quella dei familiari.

L’intervento della Polizia e la misura cautelare
Dopo accurate indagini, coordinate dalla Procura di Benevento e con il supporto della Polizia di Stato, è stata emessa una misura cautelare nei confronti dell’intera famiglia che si riteneva vittima. Per tutti i membri è scattato il divieto di dimora nel comune di Castelvenere.

Secondo quanto riportato nella nota firmata dal procuratore Gianfranco Scarfò, “sussistevano fondati motivi per ritenere che le condotte delittuose potessero essere reiterate, ponendo in grave e attuale pericolo la vita e l’integrità fisica della persona offesa”.