Stellantis ha annunciato un piano di riorganizzazione che prevede l’uscita volontaria di 300 operai dall’impianto di Pomigliano d’Arco e 50 operai dallo stabilimento di Pratola Serra. Inoltre, sono stati programmati 14 giorni di cassa integrazione per lo stabilimento di Atessa. La decisione rientra in un processo di accompagnamento alla pensione per i dipendenti con maggiore anzianità aziendale, ed è condivisa con le organizzazioni sindacali, come sottolinea la proprietà.

Ricambio Generazionale e Piano per l’Italia
Stellantis ha spiegato che queste misure sono in linea con il Piano per l’Italia presentato lo scorso 17 dicembre al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), e ribadito il 19 marzo in Parlamento. Il piano prevede un ricambio generazionale, con un focus sul miglioramento della competitività e sulla modernizzazione degli stabilimenti. L’azienda ha anche sottolineato che, nonostante le uscite, c’è una continua attenzione al rinnovamento della forza lavoro.

In particolare, Stellantis ha evidenziato l’annuncio delle assunzioni di 114 giovani per lo stabilimento di Atessa in Abruzzo, che avranno un’età media di 31 anni. Questi giovani erano già impiegati nello stabilimento con contratti di somministrazione e ora sono stabilizzati, come parte di un programma volto a rafforzare il ricambio generazionale.

Assunzioni Strategiche: Focus su Innovazione e Digitalizzazione

Queste assunzioni fanno parte di un ampio programma di investimenti e rinnovamento, che comprende anche l’assunzione di 117 giovani ingegneri a Torino. Questi ingegneri saranno dedicati a progetti strategici in settori innovativi come la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale e la mobilità elettrica, con l’obiettivo di posizionare Stellantis come leader nell’industria automobilistica globale.

Il Punto di Vista della Fiom-Cgil
La Fiom-Cgil, uno dei principali sindacati, ha reagito negativamente a questa riorganizzazione. In una nota ufficiale, il sindacato ha sottolineato di non aver firmato le uscite volontarie, poiché non vede alcun segnale di controtendenza riguardo l’occupazione. Secondo la Fiom, non ci sono nuove assunzioni stabili e non è previsto un turnover sufficiente a rigenerare gli stabilimenti. Il sindacato chiede quindi maggiore chiarezza e misure che tutelino maggiormente i posti di lavoro a lungo termine.