Nella giornata di domani, mercoledì 24 aprile 2025, i lavoratori e le lavoratrici dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco incroceranno le braccia per otto ore, su tutti i turni di lavoro. Si tratta di una mobilitazione decisa dalla Rappresentanza Sindacale Aziendale (RSA) della Fiom-CGIL, con il sostegno della struttura territoriale e nazionale del sindacato.

Le ragioni dello sciopero: una risposta alla mancata apertura dell’azienda
Secondo quanto dichiarato da Mauro Cristiani, segretario generale della Fiom Napoli, e Mario Di Costanzo, responsabile del settore automotive della stessa organizzazione, la protesta rappresenta una risposta ferma e decisa alla persistente indisponibilità dell’azienda a rinnovare la parte economica del contratto specifico in vigore.

È importante ricordare che tale contratto, sottoscritto in passato da tutte le sigle sindacali tranne la Fiom, è stato da sempre considerato penalizzante dai metalmeccanici della CGIL, sia sotto il profilo normativo che economico. Inoltre, oggi più che mai, con un’inflazione in costante crescita, il mancato adeguamento salariale sta erodendo il potere d’acquisto di migliaia di famiglie.

L’appello della Fiom: serve un confronto costruttivo
Di conseguenza, la Fiom torna a chiedere con forza un confronto serio con la direzione aziendale, al fine di discutere un aumento salariale concreto che possa compensare la perdita economica subita dai lavoratori.

Inoltre, il sindacato sottolinea come l’atteggiamento di chiusura da parte di Stellantis risulti inaccettabile alla luce dell’attuale contesto economico. Proprio per questo motivo, è indetto uno sciopero di 8 ore, accompagnato da presidi attivi ai cancelli dello stabilimento GB Vico di Pomigliano, come ulteriore segnale di determinazione da parte dei lavoratori.

Una mobilitazione simbolo del malcontento crescente
Infine, la Fiom evidenzia che la mobilitazione del 24 aprile rappresenta molto più di uno sciopero ordinario: è un segnale chiaro della volontà delle lavoratrici e dei lavoratori di ottenere un riconoscimento tangibile del proprio impegno e del proprio valore, in un momento storico in cui il costo della vita cresce più velocemente dei salari.