Si accende lo scontro politico in Senato sulla modifica delle regole per le elezioni comunali del 2025. Il decreto che stabilisce la data del voto introduce due cambiamenti significativi: l’abbassamento della soglia per evitare il ballottaggio al 40% e un premio di maggioranza ritenuto sproporzionato dalle opposizioni. Il Partito Democratico e Alleanza Verdi e Sinistra denunciano un tentativo di alterare gli equilibri istituzionali, accusando la maggioranza di voler manipolare il sistema elettorale per ottenere un vantaggio politico.

Secondo Peppe De Cristofaro, capogruppo di Avs e presidente del Gruppo Misto al Senato, si tratta di “un vero e proprio furto di democrazia”. Il senatore ritiene che questa riforma rischi di escludere intere fasce di cittadini dal governo locale, consegnando il potere esecutivo a minoranze che non rappresentano la maggioranza degli elettori.

Sulla stessa linea il senatore Francesco Boccia, capogruppo del Pd, che ha espresso una ferma protesta alla Presidenza del Senato contro quanto sta avvenendo nella Commissione Affari Costituzionali.

L’opposizione promette battaglia sia in commissione che in Aula, mentre il centrodestra difende la riforma sostenendo che il nuovo sistema garantirà maggiore stabilità amministrativa. La polemica è destinata a infiammarsi nei prossimi mesi, con un confronto serrato tra chi vede in questa modifica una necessità di governabilità e chi la considera un abuso della maggioranza per consolidare il proprio potere.