Dopo mesi di silenzi e appelli rimasti inascoltati, finalmente qualcosa si muove al Cimitero Monumentale di Napoli. I carabinieri sono intervenuti ieri mattina sequestrando un’area in condizioni di degrado estremo, dove sono stati trovati loculi scoperti, resti umani esposti alle intemperie e cumuli di sfalci vegetali accatastati senza alcun rispetto per il luogo sacro.

La denuncia di Alfredo Di Domenico
A sollevare il caso è stato Alfredo Di Domenico, attivista e cittadino da tempo impegnato nella denuncia dello stato di abbandono del cimitero.

«Dopo sette mesi di denunce, Pec e appelli caduti nel vuoto, finalmente qualcosa si muove», ha scritto Di Domenico, commentando l’intervento dei militari.
Il suo messaggio, affidato ai social, è un mix di amarezza e speranza:
«Uno spettacolo indegno, uno sfregio alla memoria, un’umiliazione per la città. Ora speriamo che questo sia solo l’inizio di un cambiamento vero, duraturo, fatto di rispetto e responsabilità».

Sequestrata un’area tra le più degradate
I carabinieri hanno posto sotto sequestro una delle zone più critiche del cimitero, segnalata più volte nel corso degli ultimi mesi. Le immagini diffuse mostrano tombe danneggiate, ossa visibili all’aperto e accumuli di potature lasciate marcire tra i vialetti. Sebbene la situazione più grave sia stata rilevata in un’area specifica, l’intero complesso cimiteriale versa in condizioni allarmanti, come denunciano da tempo cittadini e comitati.

L’assessore Santagada: «Interverremo quanto prima»
Di fronte all’evidenza del sequestro, è intervenuto anche l’assessore ai Cimiteri Vincenzo Santagada, che ha dichiarato:

«Appena sarà possibile chiederemo il dissequestro della piccola area per intervenire con lavori di ripristino».

Una promessa che, se mantenuta, potrebbe segnare un punto di svolta dopo anni di incuria. Tuttavia, come sottolinea lo stesso Di Domenico, non può bastare un singolo intervento a risolvere un problema strutturale e sistemico.