“Radici volanti” è un club-hub teatrale che ha sede in Rareca (openspace) nella piazzetta Borgonuovo di Terzigno e prevede incontri a cadenza settimanale (ogni lunedì dalle 19:00 alle 21:00). Nonostante sia nato da poco, gli ideatori del laboratorio (Raffaele Boccia e Valentina Del Regno) hanno le idee chiare su cosa esso debba rappresentare per i giovani.

Perché “Radici Volanti” nasce?

Radici Volanti è un laboratorio teatrale di recitazione attiva, e nasce in primis per un’esigenza di  raccoglimento (è, appunto, un hub), quindi di creare un posto dove le persone possano incontrarsi. Negli incontri il canale teatrale viene utilizzato in modo non convenzionale, perché il teatro è un modo per incontrarsi, per conoscere meglio sé stessi e l’altro. Naturalmente il laboratorio nasce dalla passione per il teatro: infatti gli ideatori studiano già teatro da molto tempo e proprio da loro nasce anche l’esigenza di allontanarsi dal professionismo e creare un’esperienza che sia più libera, accessibile e di conseguenza aperta anche ai principianti.

Come funziona il laboratorio?

Il laboratorio si concentra principalmente sul filone del “terzo teatro”, ossia il teatro dell’oppresso, della spontaneità e dell’improvvisazione. Il focus principale è sul teatro sociale, che ha come obiettivo centrale la condivisione del proprio talento, nel senso di messa al servizio della società, offrendo il proprio talento gratuitamente. Inoltre le esperienze sono multidisciplinari, in quanto si parte dalla recitazione ma il teatro raccoglie anche musica, arte figurativa e fotografia, che sono elementi molto importanti e quindi inclusi all’interno degli incontri.

Come si sviluppano gli incontri?

Ogni incontro si sviluppa su un tema che dipende dalle esigenze del gruppo e dal tema, appunto, sociale. Il training attoriale, quindi gli esercizi tradizionali, si mescolano ad una forma teatrale d’improvvisazione ispirata al playback theater, che prevede un pubblico narratore di una storia, attori che improvvisano basandosi appunto su quella storia e infine un conduttore che faccia da mediatore tra i due. Inoltre alla fine degli incontri è previsto il “cerchio empatico”, una pratica di comunicazione non violenta in cui tutti i membri sono disposti in cerchio e sono liberi di esprimersi sia con parole sia con gesti che possano esprimere feedback e sensazioni di qualsiasi tipo.

Cosa si restituisce all’individuo attraverso questa esperienza?

Gli ideatori hanno pensato di definire questo laboratorio come un “teatro trasformativo di comunità”, poiché le persone vivono quest’esperienza e, anche senza accorgersene, vengono trasformati da essa: da un lato aiutano l’individuo ad esprimere al meglio sé stesso e a non aver paura di rompere il ghiaccio; dall’altro lato il teatro aiuta una persona anche a livello introspettivo, e permette di individuare paure e gioie, di viverle e di farle vedere agli altri.

A chi è aperto il laboratorio?

Il laboratorio è aperto a tutti, sia a chi ha già studiato teatro ma anche a chi non ne ha mai fatto esperienza ed è curioso di esplorarlo in un modo più libero e leggero. I membri che hanno già studiato recitazione, infatti, sostengono che questa nuova esperienza permette loro di vivere il teatro in modo più liberatorio e introspettivo; è un teatro che da una parte toglie il peso che si ha addosso e dall’altra riempie i vuoti che si sentono all’interno di sé stessi.

Insomma, “provare per capire”: se anche tu vuoi vivere un’esperienza del genere, non esitare ad unirti al laboratorio teatrale e a seguire la pagina Instagram dedicata per prenotarti agli incontri e non perdere nessun aggiornamento utile: Instagram Radici Volanti