È rientrato in carcere dopo un permesso concesso per le festività pasquali, ma con sé portava 100 grammi di cocaina suddivisa in ovuli, pronta per essere spacciata all’interno della casa circondariale di Fuorni. Protagonista dell’episodio è un detenuto di origine magrebina, già condannato per furto, con fine pena prevista per il prossimo settembre.

Il sospetto al rientro in istituto
Secondo quanto riferito dal consigliere nazionale dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), Emilio Fattorello, l’uomo avrebbe ingerito dieci ovuli contenenti la sostanza stupefacente. Al momento del rientro in istituto, avvenuto martedì scorso, il suo comportamento ha insospettito gli agenti della polizia penitenziaria in servizio, che hanno deciso di monitorarne attentamente i movimenti.

Grazie alla pronta osservazione e all’intuito del personale, è stato possibile accertare il tentativo di introduzione della droga all’interno del carcere, dove avrebbe potuto alimentare il traffico illecito tra le celle.

Le dichiarazioni dell’Osapp
«La piazza di spaccio interna al carcere di Salerno è ormai paragonabile, per quantità e organizzazione, a quelle esterne, ed è gestita da gruppi legati alla criminalità organizzata», ha dichiarato Fattorello. Il consigliere ha inoltre evidenziato come la gestione della sicurezza sia sempre più complessa per via della carenza di organico e risorse all’interno degli istituti penitenziari.

«I nostri agenti, pur senza formazione specifica, strumenti adeguati o supporto da parte dell’amministrazione, continuano a garantire la legalità con impegno e sacrificio. Purtroppo, le denunce dell’Osapp non hanno finora trovato riscontri concreti da parte delle autorità competenti», ha aggiunto Fattorello.