Una grave violazione delle normative sanitarie e ambientali è stata scoperta dai Carabinieri del Nas di Salerno, in collaborazione con il Reparto territoriale di Nocera Inferiore e il Gruppo Forestale di Salerno. Durante un controllo mirato, i militari hanno ispezionato uno stabilimento per la lavorazione delle carni situato a Pagani, in provincia di Salerno, sorprendendo quattro persone mentre svolgevano attività di lavorazione e produzione senza alcuna autorizzazione sanitaria.
Condizioni igienico-sanitarie critiche e sostanze pericolose
L’ispezione ha evidenziato gravi irregolarità igieniche e la totale assenza delle autorizzazioni necessarie per operare nel settore alimentare. All’interno della struttura, infatti, sono stati rinvenuti circa 12 quintali di carne già lavorata, insieme a sostanze chimiche pericolose come:
Soda caustica;
Calce a uso edilizio;
Acqua ossigenata.
Oltre alle sostanze, i Carabinieri hanno sequestrato numerose attrezzature e utensili, presumibilmente utilizzati durante la lavorazione clandestina.
Contaminazione delle carni: avviata la distruzione immediata
Il personale dell’Asl, allertato dai Nas per un controllo sanitario urgente, ha riscontrato che le carni presenti avevano un pH non conforme agli standard di sicurezza alimentare. Si presume che i prodotti abbiano subito contaminazioni a seguito del contatto diretto con sostanze potenzialmente dannose per la salute pubblica. Per tale motivo, si è proceduto all’immediata distruzione di tutto il materiale alimentare.
Smaltimento illecito dei reflui nella rete fognaria
L’indagine ha inoltre accertato un’altra grave irregolarità: i reflui derivanti dalla lavorazione delle carni erano scaricati direttamente nella rete fognaria pubblica, senza essere sottoposti a trattamenti di depurazione, violando le normative ambientali vigenti in materia di rifiuti speciali.
Sequestri e denunce: il bilancio dell’operazione
Alla luce delle numerose irregolarità riscontrate, l’intera struttura è posta sotto sequestro, insieme ai prodotti alimentari e alle attrezzature presenti. Il valore complessivo dei beni sequestrati è stimato in circa 100.000 euro.
Le quattro persone presenti nello stabilimento, tutte sorprese durante l’attività illecita, sono state denunciate a piede libero con l’accusa di:
Concorso in macellazione clandestina;
Violazione di sigilli;
Smaltimento illecito di rifiuti speciali.