Momenti di forte tensione nel reparto Adriatico del carcere di Secondigliano, dove nella serata del 18 aprile due agenti della Polizia Penitenziaria sono rimasti aggrediti da due detenuti di origine rumena, armati con una lama rudimentale. A denunciare l’episodio è stato il Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria (Sappe), attraverso i dirigenti Raffaele Munno e Donato Vaia, che hanno riportato quanto riferito dai referenti in servizio nella struttura. Secondo la ricostruzione fornita, i due detenuti si sarebbero rifiutati di rientrare in cella, minacciando e tentando di aggredire il personale con l’arma artigianale.
La situazione è contenuta solo grazie alla prontezza e alla freddezza degli agenti, che sono riusciti a evitare il peggio, disarmando i detenuti e conducendo una lunga opera di mediazione. L’azione degli agenti ha permesso di riportare la calma nella sezione e di ricondurre i detenuti nelle rispettive celle senza ulteriori conseguenze.
«Ancora una volta – hanno commentato i rappresentanti del Sappe – bisogna ringraziare gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria, che con professionalità e sangue freddo evitano che episodi potenzialmente drammatici si trasformino in tragedie. Questo episodio è l’ennesima dimostrazione della difficile realtà quotidiana vissuta all’interno delle carceri italiane».