Un’importante scoperta archeologica fatta recentemente nell’area di Porta Sarno, una zona che ospita la necropoli dell’antica Pompei. Durante gli scavi condotti nell’ambito del progetto di ricerca Investigating the Archaeology of Death in Pompeii, è portata alla luce una tomba monumentale che custodisce un rilievo funebre di una coppia, realizzato con dettagli straordinari e in dimensioni quasi reali.
Il progetto, condotto dall’Universitat de Valencia in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei, sotto la direzione scientifica di Llorenc Alapont, ha rivelato sculture ad alto rilievo che rappresentano un uomo e una donna. Le due figure, che si trovano nell’ambito di una tomba funeraria, sono trasferite nella Palestra Grande degli scavi di Pompei per il restauro. Queste sculture saranno esposte nella mostra Essere donna nell’antica Pompei, che inaugurerà il 16 aprile prossimo. Durante la mostra, i visitatori avranno l’opportunità di osservare in diretta i delicati interventi di restauro, che proseguiranno mentre l’esposizione è aperta al pubblico.
Una tomba monumentale e il simbolismo delle sculture
La tomba monumentale ritrovata si trova in una zona che era già stata parzialmente scavata negli anni ’90, durante i lavori per la costruzione del doppio binario della Circumvesuviana. Le indagini più recenti hanno rivelato una struttura funeraria costituita da un ampio muro con nicchie, sormontato da un rilievo che raffigura una figura femminile e una maschile. Le sculture potrebbero raffigurare una coppia di sposi, un simbolo di amore e devozione che si estende anche nell’aldilà.
La figura femminile, in particolare, porta accessori scolpiti che potrebbero suggerire che la donna fosse una sacerdotessa di Cerere, divinità romana associata alla fertilità e all’agricoltura. La qualità dell’intaglio e le caratteristiche arcaiche delle sculture suggeriscono una datazione al periodo tardo repubblicano, conferendo alla scoperta un grande valore storico e artistico.
Un progetto multidisciplinare di grande valore
Il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, ha sottolineato l’importanza di questa campagna di scavi come un’opportunità unica per ampliare le ricerche e le attività di valorizzazione nell’area situata fuori dalle mura di Pompei. Grazie alla collaborazione con l’Università di Valencia, che ha già contribuito alla scoperta di reperti significativi come la Tomba di Marco Venerio Secundio, il progetto ha visto il coinvolgimento di diverse professionalità, tra cui archeologi, architetti, restauratori e antropologi. Questo approccio multidisciplinare ha permesso di ottenere una comprensione più approfondita della vita e delle tradizioni funerarie nell’antica Pompei.