Secondo quanto emerso dalle indagini in corso, la cabina di monte precipitata era ancora agganciata al cavo nel momento della caduta. Un dato che solleva ulteriori interrogativi sulla dinamica e sull’effettivo funzionamento del sistema di sicurezza.
Indagini in corso: sotto esame freni, manutenzione e condizioni meteo
La Procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo con le ipotesi di reato di disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. A condurre l’inchiesta i pm Giuliano Schioppi e Alessandra Riccio, con il coordinamento dell’aggiunto Giovanni Cilenti.
Sotto la lente d’ingrandimento ci sono:
La manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto a fune.
Il sistema frenante, che pare non abbia funzionato correttamente sulla cabina precipitata.
Le condizioni meteorologiche al momento dell’incidente.
Nei prossimi giorni, è atteso un sopralluogo tecnico sull’impianto, che collega Castellammare di Stabia al Monte Faito, attualmente sottoposto a sequestro. Le operazioni saranno effettuate da un pool di consulenti esperti nominati dalla Procura, supportati da vigili del fuoco e Polizia di Stato.
Cabina precipitata dopo l’impatto con un pilone
Secondo le prime ricostruzioni, la cabina di monte sarebbe scivolata all’indietro a causa della rottura del cavo d’acciaio trainante, impattando contro un pilone e precipitando infine tra gli alberi.
Diversa la sorte per la cabina di valle, dove viaggiavano nove persone, tutte salvate grazie all’intervento dei soccorritori, che le hanno calate con delle funi.
Esami autoptici sulle vittime e nuova perizia tecnica in arrivo
Gli esami autoptici sulle quattro vittime si terranno nei prossimi giorni per chiarire le cause esatte dei decessi. I risultati potranno aiutare anche a comprendere meglio la dinamica del crollo.
Intanto, cresce la commozione e la richiesta di giustizia da parte dei familiari delle vittime, mentre la comunità locale si stringe nel dolore e nel cordoglio.