In occasione del 173esimo anniversario della Polizia di Stato la tematica legata alla necessità di una maggiore sicurezza social per i giovani ha tenuto particolarmente banco: la Polizia di Stato continua quotidianamente a dare risposte sempre più esaustive.

Tuttavia la sicurezza cibernetica è andata via via assumendo un ruolo primario alla luce dell’aumento esponenziale dei reati perpetrati nel web e nella progressiva specializzazione della criminalità comune e organizzata.

Nel 2024 il Servizio Polizia postale e delle comunicazioni ha assunto la denominazione di Servizio Polizia postale e per la sicurezza cibernetica ed è attualmente inserito nella nuova Direzione centrale per la polizia scientifica e la sicurezza cibernetica, con una struttura potenziata che vede affiancata alle Divisioni operative dedicate alla tutela dei minori, delle infrastrutture critiche e del contrasto al cyberterrorismo, una nuova Divisione per il contrasto dei reati in danno del patrimonio.

La lotta al cyberterrorismo ha portato ad indagare 59 persone, mentre gli investigatori del Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online hanno coordinato 2.828 investigazioni e indagato 1.184 persone.

Sono 9.300 i casi trattati di stalking, minacce, molestie, sextortion, sostituzione di persona, illecito trattamento di dati personali, hate speech e propositi suicidari, per i quali sono state indagate 1.393 persone. In relazione al reato di diffamazione online, sono 1.997 i casi trattati e 626 le persone indagate mentre i minori indagati per cyberbullismo sono 103.