Anche nel 2025, il mese di maggio porta con sé il tanto discusso bonus da 200 euro. Una misura prevista dalla Legge di Bilancio, destinata esclusivamente ai lavoratori dipendenti del settore privato. Brutte notizie, invece, per i dipendenti pubblici: nessun bonus in arrivo. Ancora una volta, infatti, chi lavora nella pubblica amministrazione resta escluso dal provvedimento.

Cos’è il bonus da 200 euro e come funziona
Il contributo non arriva sotto forma di denaro diretto, ma come fringe benefit: un’agevolazione fiscale che l’azienda può scegliere di riconoscere al dipendente. In altre parole, non è un diritto automatico, ma un “regalo” opzionale del datore di lavoro.

Quindi, se il tuo capo decide di aderire all’iniziativa, potresti ritrovarti 200 euro extra in busta paga. Se invece l’azienda preferisce non usufruire del beneficio, niente bonus per te.

Chi decide se erogarlo? L’azienda
Ed è proprio qui che nasce la polemica. La decisione finale spetta all’azienda. Questo significa che due colleghi con lo stesso contratto, nello stesso settore, potrebbero trovarsi in due situazioni molto diverse: uno con il bonus, l’altro senza.

Un sistema che, comprensibilmente, può creare malumori e tensioni sul posto di lavoro.

Come è erogato il bonus da 200 euro
Il bonus viene erogato direttamente in busta paga, tramite sconto fiscale applicato dal datore di lavoro. Se tutto va secondo i piani, il lavoratore riceverà 200 euro netti in più, senza ulteriori passaggi.