Il Carnevale di Acerra teatro di una controversia che ha scatenato un acceso dibattito sui temi della libertà, della giustizia e della violenza. Il carro in questione, definito “il carro dei carcerati”, ha sfilato durante la parata carnevalesca, suscitando reazioni contrastanti tra i cittadini e le autorità locali.
Il Carro Controverso: Una Statua della Libertà con il Mitra
Il carro, trainato da un trattore, presentava una riproduzione di un carcere, con le tipiche finestre con grate in ferro delle celle. Al centro della scena, spiccava una Statua della Libertà, ma con un’insolita variante: invece della tradizionale fiaccola, la statua impugnava un mitra, un kalashnikov, con il braccio alzato in una posizione minacciosa. La statua, simbolo di libertà, sembrava quasi parodiare il suo significato tradizionale, in un messaggio ambiguo e controverso.
Di fronte al carro, gruppi di ragazzine danzavano al suono di canzoni neomelodiche che inneggiavano alla “libertà per i carcerati”, mentre alcune persone, vestite in abiti da galeotti, partecipavano alla sfilata, rafforzando ulteriormente il tema provocatorio del carro. La scritta “Freedom”, ben visibile sul carro, sembrava rimandare a una visione della libertà legata ai diritti dei detenuti, con un messaggio che è stato interpretato in vari modi.
Il Gruppo Organizzatore e la Dichiarazione di ‘Sandokan’
A capo della paranza che ha realizzato il carro c’era una figura carismatica, conosciuta come “Sandokan”, soprannome che richiama alla memoria il celebre boss dei Casalesi. La paranza proviene dal rione Gescal di Acerra, una zona da tempo segnata da difficoltà sociali ed economiche. “Vogliamo la libertà non solo per i carcerati, ma per tutti quelli che soffrono anche fuori dalla prigione”, ha dichiarato Sandokan, cercando di giustificare il messaggio del carro come una riflessione sulla condizione di sofferenza e ingiustizia che, secondo lui, affligge una parte della popolazione.
La Reazione delle Autorità e la Polemica
Nonostante il carro non abbia suscitato proteste immediate durante la parata, la polemica è esplosa nelle ore successive, con numerosi commenti critici da parte di cittadini e autorità. Il sindaco di Acerra, Tito D’Errico, ha subito preso le distanze dall’incidente, chiarendo che il Comune non aveva alcuna responsabilità nell’organizzazione del Carnevale, che era gestito da una società esterna. D’Errico ha anche dichiarato di non essere informato in alcun modo sul contenuto del carro controverso.
La reazione della comunità locale è divisa: alcuni hanno sostenuto che il carro fosse un modo per portare alla luce le problematiche sociali di Acerra, mentre altri hanno denunciato il suo contenuto come inappropriato e provocatorio, soprattutto per il messaggio violento trasmesso dalla Statua della Libertà armata.