Emergono nuovi dettagli sulla morte di Luca Canfora, il costumista 51enne che aveva lavorato al film Parthenope di Paolo Sorrentino. Dai primi accertamenti medico-legali, effettuati oggi sui suoi resti, sono state riscontrate fratture costali di lieve entità, considerate non compatibili con una caduta da grande altezza.

Le indagini sulla morte di Luca Canfora
Canfora era scomparso il 31 agosto 2023, mentre a Capri si giravano scene di Parthenope. Il suo corpo è ritrovato il 1° settembre da un canoista nei pressi di una scogliera sotto i Giardini di Augusto, location scelta per girare una scena di suicidio nel film.

Secondo le indagini iniziali, il costumista si sarebbe tolto la vita, ipotesi sempre contestata dalla sua famiglia. Il corpo, infatti, non presentava segni evidenti di una caduta da circa 100 metri, alimentando sospetti sulla dinamica dell’accaduto.

Nuova autopsia e perizia medico-legale
A seguito delle richieste della famiglia Canfora, la Procura di Napoli (PM Silvio Pavia) ha riaperto il caso con l’ipotesi di istigazione al suicidio. Nei giorni scorsi, il corpo è riesumato per una seconda autopsia, che ha evidenziato:

Fratture costali lievi, già rilevate nei primi esami post mortem.
Nessun trauma grave compatibile con una caduta dall’altezza ipotizzata.
Esecuzione di una TAC, i cui risultati saranno disponibili nei prossimi giorni.
Dubbi della famiglia e nuovi sviluppi
Le nuove indagini sono avviate in seguito a una relazione di parte presentata dalla famiglia Canfora, che da sempre solleva interrogativi sulla versione ufficiale del suicidio. Giuseppe Canfora, fratello della vittima, è ascoltato dalla Squadra Mobile di Napoli per fornire ulteriori dettagli sulla vicenda.