Quando la tranquillità del blu incontra la vitalità del rosso nascono il lilla e le sue sfumature. E’ proprio il lilla il colore scelto per raccontare la complessità del mondo interiore di chi soffre di un disturbo alimentare.

Stamattina, l’Italia si tinge di lilla in occasione della Giornata Nazionale dei Disturbi alimentari. E proprio la delicatezza del lilla, scelta per nulla casuale, ci indica come provare ad “entrare” nel mondo difficile di chi soffre: in punta di piedi, senza giudizi.

Perchè l’anoressia e la bulimia sono disturbi dell’alimentazione seri, talvolta letali e purtroppo, in forte crescita.

Ad oggi, in Italia, oltre tre milioni di persone soffrono di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna), patologie caratterizzate da una diagnosi complessa a causa della loro natura multifattoriale.

Secondo la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia) i disturbi come anoressia e bulimia colpiscono tra l’8% e il 10% delle ragazze e tra lo 0,5% e l’1% dei ragazzi. Negli ultimi anni, si è registrato un aumento dei casi in età precoce, con diagnosi già a partire dagli 8-9 anni. Tra i soggetti affetti da disturbi della nutrizione e dell’alimentazione il 36% riceve una diagnosi di anoressia e il 21,9% è colpito da bulimia.

Secondo i dati diffusi dal Bambin Gesù il 90% dei pazienti sono donne, ma il numero di uomini colpiti è in crescita. Nella fascia di età 12-17 anni, i maschi rappresentano il 20% dei casi.

A causa dell’uso sempre più frequente dei social network, che negli ultimi anni, ospitano utenti persino bambini, il bombardamento virale dei modelli alterati da foto che raccontano una perfezione irreale non aiuta il percorso di educazione preventiva messo in atto dalle scuole e dalle associazioni dedicate. La complessità dei disturbi dell’alimentazione richiede la collaborazione di più branche della medicina e e di più realtà della nostra società.

Dunque, non solo i medici ed i nutrizionisti, non solo i genitori ed i docenti, ma una rete unita. Per prevenire, per curare.