A Salerno, un tentativo di estorsione ai danni di un imprenditore si è concluso con l’arresto delle due responsabili, Federica Iacovazzo e Anna Cuomo, colte in flagranza di reato dagli agenti della Squadra Mobile.
L’episodio è avvenuto quando le due donne hanno cercato di ricattare l’imprenditore, minacciandolo con una fotografia compromettente e chiedendo in cambio una somma di denaro per evitare la diffusione dell’immagine. Tuttavia, l’uomo ha deciso di non cedere al ricatto e ha denunciato tutto alla Polizia di Stato, consentendo agli agenti di organizzare un’operazione per incastrare le due indagate.
Il tentativo di estorsione
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la vittima ha trovato, davanti alla propria abitazione, una fotografia a colori che lo ritraeva mentre fumava da una pipa. Sulla foto era stata aggiunta una didascalia diffamatoria, in cui si faceva riferimento a presunte frequentazioni con escort e all’uso di crack.
Accanto all’immagine, le due donne avevano lasciato un biglietto minatorio, nel quale era intimato all’imprenditore di consegnare una somma di denaro entro il pomeriggio, pena la diffusione della foto ai suoi familiari.
La denuncia e l’arresto
L’uomo, anziché cedere alla minaccia, ha immediatamente sporto denuncia e ha informato gli investigatori di aver fissato un appuntamento con una delle indagate tramite WhatsApp per la consegna del denaro.
Grazie a questa segnalazione, gli agenti della Squadra Mobile hanno predisposto un servizio di osservazione e, al momento della consegna, sono intervenuti. Le due donne sono bloccate a bordo della loro auto, dove è ritrovata una copia della fotografia utilizzata per il ricatto nascosta nel cruscotto.
Le misure cautelari
Dopo le formalità di rito, le due indagate sono arrestate con l’accusa di estorsione in concorso. Considerate le loro diverse condizioni personali, il giudice ha disposto per una delle due la custodia cautelare in carcere, in quanto senza fissa dimora, mentre per l’altra gli arresti domiciliari.
Le due donne restano in attesa dell’interrogatorio di convalida da parte dell’autorità giudiziaria, che valuterà le misure da adottare nei loro confronti.