Il terremoto di magnitudo 4.4 che ha colpito Napoli lo scorso 13 marzo ha lasciato un segno profondo nei cittadini, provocando paure e ansie che coinvolgono non solo gli adulti, ma anche i più piccoli. Un esempio toccante di questa realtà è emerso dal diario di un bambino, condiviso dal presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania, Armando Cozzuto, sui suoi profili social. Nel suo scritto, il piccolo annota con semplicità e profondità: «Sono grato per non essere morto durante la scossa 4.4».
Questo messaggio evidenzia come il fenomeno del bradisismo stia influenzando la psiche dei bambini, alimentando insicurezze e paure che spesso faticano a esprimere apertamente.
Come gestire l’ansia da bradisismo: i consigli degli esperti
Il tema dell’ansia legata al bradisismo non è nuovo per gli esperti. Già dopo la forte scossa di maggio 2024, il presidente Cozzuto aveva condiviso su Il Mattino alcuni suggerimenti utili per affrontare la paura dei terremoti e dei fenomeni sismici.
Secondo l’esperto, è fondamentale prestare attenzione ai segnali di disagio, soprattutto se l’evento sismico ha causato cambiamenti significativi nella routine quotidiana. In particolare, si consiglia di rivolgersi a professionisti se si riscontrano difficoltà nel prendere sonno, nel mangiare o nel recarsi al lavoro.
“È importante parlare con i bambini e spiegare loro cosa sta succedendo, perché sono piccoli, ma non sciocchi”, sottolinea Cozzuto in un video informativo. Coinvolgerli nella conversazione e rassicurarli con parole semplici, ma chiare, può aiutarli a elaborare la paura e a sentirsi più sicuri.
Un supporto psicologico per affrontare il trauma
Il bradisismo, con le sue continue scosse e l’incertezza che porta con sé, rappresenta una sfida emotiva per chi vive in aree a rischio sismico. Oltre alle misure di sicurezza strutturali, diventa quindi fondamentale garantire un adeguato supporto psicologico per affrontare lo stress e prevenire traumi a lungo termine, soprattutto nei più piccoli.