Quella che doveva essere una truffa ben congegnata si è trasformata in un incubo per i suoi autori, che sono finiti vittime della stessa operazione che avevano pianificato. La vicenda, avvenuta a Napoli, ha portato all’arresto di sei persone, ritenute vicine al clan Mazzarella, dopo il sequestro e il pestaggio dei due truffatori da parte del gruppo criminale.

La truffa dell’auto a noleggio
Lo schema iniziale era semplice: noleggiare un’auto di lusso, rivenderla e denunciarne il falso furto per evitare problemi con la società di leasing. L’auto scelta era un’Audi sportiva del valore di 80mila euro, noleggiata presso un’azienda di San Giovanni a Teduccio, nella periferia est di Napoli.

Dopo aver ritirato la vettura, il primo truffatore l’ha venduta a un ignaro acquirente, senza informarlo della sua reale provenienza. Al momento di restituire il veicolo alla società di noleggio, l’uomo ha dichiarato di non sapere dove fosse finita, sostenendo che gli fosse stata rubata.

In altre circostanze, una truffa di questo tipo sarebbe potuta passare inosservata, ma due elementi hanno cambiato il corso degli eventi:

Sull’Audi era installato un GPS, che ha permesso di localizzarla immediatamente.
L’agenzia di noleggio aveva legami con esponenti del clan Mazzarella, che non hanno preso bene la perdita del veicolo.
Il sequestro e il pestaggio
Resisi conto della truffa, alcuni membri del clan hanno convocato il primo uomo in un bar per chiedere spiegazioni. Qui è iniziata l’aggressione: pugni, schiaffi e minacce fino a quando il truffatore non ha fatto il nome di un complice.

Il gruppo lo ha quindi portato con la forza in un’abitazione di San Giovanni a Teduccio, dove è nuovamente picchiato e interrogato per sapere dove fosse l’auto.

Poco dopo, è toccato al secondo truffatore. Invitato con una scusa a bere un caffè in un bar di Fuorigrotta, è minacciato, picchiato e sequestrato, per poi essere portato nella stessa abitazione di via Castagnola. Anche lui è sottoposto a un violento “interrogatorio” per recuperare il valore dell’Audi.

L’intervento dei carabinieri e gli arresti
A salvare i due uomini sono stati i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Napoli, allertati da alcuni vicini di casa che hanno sentito le urla provenire dall’appartamento.

All’arrivo delle forze dell’ordine, i due truffatori erano ancora sotto sequestro e gravemente feriti. I sei sequestratori, ritenuti affiliati al clan Mazzarella, sono stati arrestati e trasferiti in carcere, in attesa di giudizio.

L’indagine è ancora in corso per ricostruire tutti i dettagli della vicenda e accertare eventuali ulteriori coinvolgimenti.