Pare che accadde proprio oggi, il 25 Marzo del 1300, il poeta Dante Alighieri comincia la stesura della Divina Commedia e come recita il proemio dell’intero poema “si perde nella selva oscura”. Ecco perchè quando dall’idea riportata nel suo editoriale, il giornalista Paolo Di Stefano indicò il 25 Marzo come possibile giornata da dedicata al Padre della letteratura italiana, il ministro della Cultura di cinque anni fa, Dario Franceschini, ne sposò subito l’idea. Il 17 gennaio del 2020 nasce il Dantedì, la giornata dedicata al poeta fiorentino.
Da cinque anni, come oggi, in tutte le scuole di ordine e grado si studia la figura del primo scrittore italiano e nel mondo che ha raccontato cosa ci aspetta nell’aldilà. La Divina Commedia divisa in tre cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso è l’opera della nostra letteratura italiana per eccellenza. Ogni cantina è divisa in trentatré canti, aggiungendo il canto iniziale del proemio, l’opera consta in totale di cento canti.
Per Dante nulla è a caso. Il lettore, infatti, incorre spesso nel tre ed nel dieci, numeri simbolo rispettivamente della Trinità e della Perfezione, numeri, dunque, dal significato speciale.
Oggi in tanti ripercorreranno, a scuola, o nel proprio Io, il viaggio dantesco che ha segnato il percorso scolastico di tutti noi. Oggi rifletteremo sul viaggio di Dante, dall’Inferno al Paradiso che durò soltanto sette giorni, a differenza di quelli impiegati per la stesura.
Il viaggio di Dante raccontato nella Divina Commedia inizia nell’Inferno, sotto le mura di Gerusalemme. La guida di Dante è il poeta Virgilio, che lo accompagnerà tra le anime dannate.
L’Inferno si apre con un Canto introduttivo, nel quale il poeta Dante Alighieri racconta in prima persona del suo smarrimento spirituale e dell’incontro con Virgilio.
Dante si ritrae, infatti, “in una selva oscura”, allegoria del peccato, nella quale era giunto avendo smarrito la “retta via”, la via della virtù, e giunto alla fine della valle.
Durante il viaggio Dante incontra persone realmente esistite che lo aiuteranno nel bene o nel male a procedere verso il Paradiso, la cantina in cui apparirà la donna più importante dell’Opera: Beatrice.
La Divina Commedia resta l’Opera che più unisce gli italiani e più divide con le sue innumerevoli allegorie e sfumature di interpretazioni possibili.