Il Governo ha approvato un nuovo decreto bollette per aiutare le famiglie italiane e le imprese a fronteggiare l’aumento dei costi dell’energia. Il provvedimento prevede il potenziamento del bonus sociale, un contributo straordinario per le famiglie con ISEE fino a 25.000 euro e agevolazioni per le imprese. Tuttavia, secondo molti osservatori, queste misure appaiono più palliative che risolutive, senza affrontare il problema del caro energia alla radice.

Cos’è il bonus sociale e chi può accedervi?
Il bonus sociale è uno sconto sulle bollette di luce, gas e acqua, destinato alle famiglie in difficoltà economica. I requisiti per accedervi sono:

ISEE fino a 9.530 euro per nuclei familiari con massimo tre figli a carico.
ISEE fino a 20.000 euro per famiglie numerose con almeno quattro figli.
Chi rientra in queste fasce riceve già un’agevolazione automatica sulla bolletta, senza necessità di presentare domanda, a condizione di aver presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per l’ISEE.

Quali sono le novità introdotte dal decreto?
1. Contributo straordinario di 200 euro
Il decreto introduce un nuovo contributo una tantum di 200 euro per le famiglie con ISEE fino a 25.000 euro, allargando così la platea dei beneficiari a circa 8 milioni di nuclei familiari.

Chi già riceve il bonus sociale potrà cumulare i due aiuti, arrivando a un sostegno complessivo di circa 500 euro.
Chi ha un ISEE tra 15.000 e 25.000 euro riceverà invece solo il contributo straordinario di 200 euro.
Le modalità di erogazione non sono ancora definite, ma è probabile che l’importo venga direttamente scalato dalle bollette, come già avviene per il bonus sociale.
Attualmente, il bonus sociale sull’elettricità prevede riduzioni comprese tra 167,90 e 240,90 euro all’anno, mentre quello sul gas varia tra 58,50 e 93,60 euro all’anno.

2. Tempistiche e durata limitata
Il contributo sarà erogato nel secondo trimestre del 2025 per chi ha già presentato l’ISEE, mentre chi lo presenterà successivamente riceverà l’aiuto nel primo trimestre utile. Tuttavia, la durata degli interventi è stata ridotta a soli tre mesi, con l’obiettivo di concentrare le risorse nel breve periodo, nella speranza di una futura diminuzione del prezzo del gas.

3. Maggiore trasparenza nelle offerte luce e gas
Il decreto introduce nuove regole per garantire maggiore trasparenza nelle offerte dei fornitori di energia, con sanzioni per i gestori che non rispettano le normative. Inoltre, viene prorogato di due anni l’obbligo di passaggio al mercato libero per i clienti vulnerabili, che potranno quindi continuare a usufruire delle tariffe del mercato tutelato.

Aiuti alle imprese: taglio degli oneri di sistema
Oltre agli aiuti per le famiglie, il decreto prevede misure di sostegno anche per le piccole e medie imprese (PMI). In particolare, è stato disposto un taglio degli oneri di sistema, che dovrebbe garantire una riduzione delle bollette del 20% per molte aziende.

Tuttavia, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha dichiarato che non sono previsti ulteriori interventi, confidando in una stabilizzazione dei prezzi nel corso del 2025.

Le critiche al decreto: una soluzione temporanea?
Nonostante le misure introdotte, il decreto è stato fortemente criticato dai sindacati e da alcune associazioni di consumatori.

La CGIL ha definito il provvedimento “senza coraggio e senza visione”, sottolineando come il Governo non abbia affrontato il problema del caro energia alla radice. Tra le soluzioni alternative proposte, il sindacato ha suggerito:

Una riforma del sistema di acquisto del gas, per ridurre la dipendenza dalle fluttuazioni del mercato internazionale.
Il disaccoppiamento del costo dell’energia elettrica da quello del gas, per evitare che le bollette dell’elettricità risentano eccessivamente dell’andamento dei prezzi del gas.
Secondo molti esperti, il problema principale rimane la volatilità del mercato energetico. Senza un intervento strutturale, il rischio è che, alla scadenza degli aiuti previsti dal decreto, le famiglie e le imprese si ritrovino nuovamente in difficoltà.