A Sant’Antimo un caso di molestie e minacce ha attirato l’attenzione dei media e delle autorità. Un giovane pakistano di 25 anni, ex dipendente di un negozio di casalinghi, ha perseguitato sistematicamente una collega di 27 anni, originaria dell’India, dando vita a una vicenda che si è conclusa con il suo arresto e una condanna penale. Questo articolo ripercorre gli eventi, analizza le modalità degli episodi e illustra le conseguenze legali per il responsabile.
La cronologia degli eventi
Dopo aver cessato il suo lavoro presso il negozio di casalinghi di Sant’Antimo, il giovane pakistano iniziò a presentarsi regolarmente davanti all’attività. Qui, aveva avuto modo di conoscere e instaurare un rapporto amichevole con la giovane indiana, con cui aveva condiviso alcuni turni lavorativi. Tuttavia, una volta terminato il contratto, il comportamento dell’uomo prese una piega inquietante.
I comportamenti minatori
Presenze insistenti: L’uomo si presentava ripetutamente davanti al negozio con l’intento di incontrare la giovane, trasformando un semplice rapporto di amicizia in una vera e propria ossessione.
Commenti discriminatori: Durante uno degli incontri, il giovane ha rivolto alla donna commenti discriminatori, enfatizzando che nel suo Paese le donne dovessero coprire il volto con il velo, evidenziando così un atteggiamento intollerante e stereotipato.
Gesti minacciosi: In un episodio particolarmente allarmante, l’uomo si è presentato all’attività armato di una rosa e di un coltello, cercando di forzare il contatto con la giovane.
L’episodio con il bastone: L’ultima visita, avvenuta ieri mattina, ha visto l’impugnazione di un bastone. Durante quell’occasione, l’uomo ha chiesto di parlare con l’ex collega, che prontamente ha allertato il 112, facendo scattare l’intervento delle forze dell’ordine.
L’intervento delle autorità
La tempestività della chiamata al 112 ha portato l’intervento dei carabinieri di Qualiano. Al loro arrivo, il giovane pakistano è prontamente arrestato e il bastone da lui impugnato è stato sequestrato. Questa operazione ha messo fine a giorni di intimidazioni e molestie nei confronti della giovane donna, garantendo la sua sicurezza e tutelando i diritti della vittima.
La condanna e le conseguenze legali
Il procedimento giudiziario si è concluso con la convalida dell’arresto e la condanna del 25enne a un anno e quattro mesi di reclusione. Tuttavia, il beneficio della sospensione della pena è concesso, condizionando la libertà personale del giovane a precise misure cautelari. In particolare, al condannato è imposto il divieto di avvicinamento nei confronti della vittima, misurato tramite l’uso di un braccialetto elettronico. Tale provvedimento è stato adottato per garantire la sicurezza della giovane indiana e prevenire ulteriori comportamenti minacciosi.