Quattro ore di mobilitazione per difendere l’agricoltura e l’allevamento bufalino. È questa l’iniziativa organizzata dal Coordinamento Salviamo le Bufale, che ha visto una cinquantina di camion, auto e pickup di allevatori e agricoltori sfilare in un “corteo lumaca” lungo l’autostrada A1, dal casello di Capua fino a quello di Caserta Sud, per poi rientrare in direzione e prendere lo svincolo di Santa Maria Capua Vetere.

Obiettivo della protesta: salvare aziende e animali
La manifestazione, che si è svolta con la supervisione delle forze dell’ordine, ha causato alcuni disagi alla viabilità, ma il messaggio degli allevatori è stato chiaro. Adriano Noviello, allevatore e presidente dell’Associazione di tutela allevamento della bufala mediterranea, ha spiegato il senso della mobilitazione:

«Il nostro obiettivo è difendere il comparto, le aziende e i nostri animali. La crisi è enorme e se non si salvano le piccole e medie aziende produttive dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca, non si salvano nemmeno gli allevatori di bufale».

Negli ultimi anni, le difficoltà del settore si sono aggravate, tra costi di produzione in aumento e politiche poco favorevoli. Noviello ha sottolineato che, sebbene alcune proteste passate abbiano portato a risultati importanti, la lotta non è ancora finita.

«La prossima settimana torneremo a farci sentire, soprattutto sui temi del prezzo del latte e della tracciabilità della filiera».

Agricoltori e allevatori uniti nella battaglia
La protesta ha coinvolto allevatori e agricoltori provenienti da diverse province campane, con la partecipazione di sei presidi:

Casal di Principe
Capua (Associazione Terramia C’È)
Santa Maria Capua Vetere (Associazione Coltiviamo Futuro)
Flumeri (Associazione Uniagri)
Avellino (Comitato agricoltori avellinesi)
Salerno (Comitato agricoltori della Piana del Sele)
Un’alleanza trasversale che dimostra quanto la crisi agricola e zootecnica sia un problema diffuso in tutta la regione.

Una petizione per salvare il settore agricolo
Oltre alla protesta su strada, gli allevatori e gli agricoltori intendono portare avanti la loro battaglia anche con una petizione nazionale da inviare alle istituzioni locali e nazionali. Nel documento si sottolinea come, negli ultimi vent’anni, oltre il 50% delle aziende agricole e della pesca abbia chiuso i battenti, con un drastico calo del reddito reale degli agricoltori.

Le richieste avanzate includono misure urgenti per sostenere le aziende in difficoltà, garantire un prezzo equo per il latte e migliorare la tracciabilità della filiera agroalimentare.