Scoppia la polemica all’Istituto Comprensivo A.S. Novaro-Cavour di Napoli, dove una comunicazione ufficiale indirizzata alle famiglie ha sostituito la parola “bambini” con *”bambin”**, introducendo l’asterisco in un contesto scolastico istituzionale. La scelta ha suscitato reazioni forti, portando l’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’associazione Noiconsumatori, a chiedere un’ispezione ministeriale e chiarimenti immediati.
La denuncia: “Scuola trasformata in un laboratorio ideologico”
Pisani ha definito la decisione inaccettabile, sostenendo che la scuola non possa diventare un “laboratorio ideologico” senza il consenso delle famiglie.
“È stato superato ogni limite. La scuola non può stravolgere la lingua italiana né creare confusione nei bambini. La politica e le ideologie non devono entrare nell’educazione scolastica in questo modo”, ha dichiarato l’avvocato, annunciando di aver presentato un esposto formale al Ministero dell’Istruzione.
Le richieste di chiarimento
Pisani ha posto interrogativi precisi alle istituzioni:
Chi ha autorizzato l’uso dell’asterisco nei documenti scolastici?
Si tratta di una direttiva ministeriale o di un’iniziativa autonoma della scuola?
Qual è il fondamento normativo di questa scelta?
L’avvocato chiede l’apertura di un’ispezione per verificare se si tratti di un caso isolato o di una pratica più diffusa.
Le reazioni dei genitori
L’iniziativa ha scatenato proteste anche tra i genitori, preoccupati per l’impatto sull’apprendimento dei figli.
“Mio figlio sta studiando la grammatica italiana e a scuola gli insegnano un linguaggio che non esiste. Questo non è progresso, è confusione”, ha dichiarato un padre.
Pisani ha inoltre denunciato una possibile violazione del diritto costituzionale all’educazione familiare, sottolineando che i genitori hanno il diritto di educare i propri figli secondo i loro valori.
“Qui si sta imponendo un cambiamento senza consultazione, senza trasparenza e senza una base normativa chiara”, ha aggiunto l’avvocato.
Possibile intervento del Ministero
Nella lettera inviata al Ministero dell’Istruzione, Pisani chiede un intervento immediato e la redazione di una circolare ufficiale per regolamentare l’uso del linguaggio nei documenti scolastici.