“Affinchè non sia la vittima a vergognarsi ma lo stupratore a provare imbarazzo”, questo il motivo per cui la francese Gisèle Pelicot decide per un processo a porte aperte contro suo marito ed i suoi cinquanta stupratori. Una scelta coraggiosa, applaudita dalla giustizia francese e da quella internazionale. Una decisione che l’ha portata a diventare simbolo internazionale contro la violenza di genere. Eletta donna dell’anno dalla rivista americana TIME, riconosciuta EROINA DEI NOSTRI TEMPI, Gisèle Pelicot ha voluto al suo fianco i figli durante la condanna del marito e dei suoi stupratori- clienti di quest’ultimo.

La storia di Gisèle ha sconvolto il mondo intero, la Pelicot è stata per anni drogata, anestetizzata dal marito che si preoccupava di fotografarla prima, vendere il suo corpo online ed accettare che uomini di ogni età la raggiungessero a casa per stuprarla. Una organizzazione messa a punto dal marito, che prendeva appuntamento negli orari in cui la moglie fosse sotto gli effetti di droghe che le somministrava quotidianamente. La Pelicot è stata stuprata da più di 50 uomini, per il marito era diventata un giro di affari assai lucroso.

ll processo, che si è svolto nella città di Avignone, si è concluso con condanne per tutti gli imputati, rappresentando una svolta storica nella giustizia, per le vittime di abusi. Grazie all’enorme attenzione mediatica che il caso ha ricevuto e alla sua ferma campagna per un processo pubblico e trasparente.

Quella vergogna che ogni vittima di stupro sessuale o meno, si è sempre autoinflitta è finalmente stata abbattuta. Come si fa con un muro vecchio e spesso. Il messaggio della Pelicot è stato chiaro: “sono gli stupratori a dover provar vergogna”.

Pelicot condivide questo prestigioso riconoscimento con altre dodici donne, il 10 marzo prossimo l’uscita della prestigiosa rivista americana che ogni anno premia donne che si sono distinte nella difesa dei diritti umani e di genere.