L’azienda Adler Aero, parte del Gruppo Adler Pelzer, ha ufficializzato l’acquisizione di tutte le attività del Gruppo Dema, incluse le controllate Dar e Cam. Il piano industriale presentato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy prevede investimenti per 12 milioni di euro, che si aggiungono ai 6 milioni già stanziati nell’ultimo anno dagli azionisti di Dema. Tuttavia, il progetto non convince i sindacati, che temono la chiusura di alcuni stabilimenti e un significativo numero di esuberi.

Il piano di Adler Aero
L’obiettivo dichiarato è l’ottimizzazione degli impianti produttivi, con una riorganizzazione basata sulla specializzazione tecnica e sulle specificità territoriali. In pratica, si punterà a concentrare le attività produttive dei diversi stabilimenti per aumentare l’efficienza e ridurre i costi.

Secondo il Ministero, la proposta avanzata da Adler Aero sarebbe migliore rispetto a quella contenuta nel piano concordatario omologato dal Tribunale. Il confronto tra le parti proseguirà martedì prossimo in un nuovo tavolo di trattative.

L’opposizione dei sindacati
Le sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm hanno respinto il piano, sottolineando che esso prevedrebbe la chiusura degli stabilimenti di Paolisi e Brindisi, oltre alla chiusura parziale di Somma Vesuviana, con il conseguente trasferimento di lavoratori e numerosi esuberi.

Sebbene Adler abbia annunciato investimenti in automazione, tooling, formazione e infrastrutture, i sindacati restano fermi sulla necessità di salvaguardare i siti produttivi ed evitare licenziamenti.

Le reazioni politiche
Anche la politica è intervenuta sulla vicenda. Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio Regionale della Campania, ha attaccato il governo per l’assenza del ministro Adolfo Urso al tavolo di confronto, accusando l’esecutivo di trascurare il Sud e la Campania.

L’Ugl Metalmeccanici, con il vicesegretario nazionale Adelmo Barbarossa, ha sottolineato la necessità di trovare una soluzione condivisa per garantire sia la tutela dei lavoratori che il successo del nuovo piano industriale.

Prossimi passi
Le parti torneranno a confrontarsi la prossima settimana, mentre i sindacati annunciano nuove iniziative di protesta per difendere i lavoratori coinvolti. La vertenza resta aperta, con la speranza che il dialogo porti a una soluzione equilibrata tra esigenze aziendali e tutela dell’occupazione.