Arte oltre le barriere: per un museo accessibile ai non vedenti

Una nuova applicazione per rendere i musei più inclusivi

L’iniziativa

Un museo accessibile ai non vedenti: questo è l’obiettivo chiave del museo MATT di Terzigno e degli sviluppatori dell’app Parts (Apple), due universi che si sono congiunti grazie all’iniziativa del Forum dei Giovani di Terzigno, in un convegno tenutosi il 15 febbraio proprio all’interno del museo MATT. Il convegno è stato diviso dapprima in diversi interventi, tra cui quello del Forum dei Giovani di Terzigno (Luca Bianco) e degli assessori comunali Genny Falciano e Gaetano Miranda (cultura e politiche giovanili), che ci hanno ricordato di essere “fortunate vittime della bellezza (artistica e non)”. Hanno parlato, inoltre, dell’importanza dell’arte e della sua percezione, dato che non si ferma alla sua funzione figurativa ma porta sempre ad un’alterità di significato, e per questo è importante permettere anche alle persone non vedenti di giovarne; hanno inoltre sottolineato che i giovani del territorio, come i ragazzi dell’Apple Academy, siano eccellenze del territorio e di conseguenza una preziosa risorsa per l’innovazione.

Il museo come luogo sociale

L’obiettivo del museo e dell’applicazione Parts è eliminare le barriere culturali e pragmatiche anche quando sembra che non sia possibile, evidenziando l’importanza degli altri sensi che spesso fanno “vedere” più di quanto gli occhi possano; l’architetto Angelo Massa (direttore del museo), infatti, ha specificato che il museo non è più un contenitore bensì un luogo sociale dove l’accessibilità e l’inclusività sono gli obiettivi principali per permettere a tutte le persone di poter fruire della bellezza artistica.

L’app Parts e le sue funzionalità

In seguito gli sviluppatori dell’app Parts (Stefano De Rosa, Alberto Bruno, Alessandro Ricci) hanno presentato brevemente la loro applicazione e le sue funzioni: l’idea nasce nell’Apple Developer Academy di San Giovanni a Teduccio (Napoli), in cui la passione per l’accessibilità e per l’arte si è unita alle conoscenze tecniche dei developer. L’applicazione costituisce un’audioguida più innovativa rispetto a quelle tradizionali: evidenzia dimensioni, spazi e posizione delle parti delle opere, che sono fondamentali per i non vedenti. Parts sfrutta la propriocezione, una percezione di sé e degli spazi circostanti particolarmente sviluppata dai non vedenti in sostituzione alla vista, per permettere ai ciechi un’esperienza museale immersiva. Le app competitor nel settore non si concentrano sulla fruizione museale, mentre Parts si propone di migliorare l’impatto sociale e la necessaria digitalizzazione dei musei. Infine Parts combina la conoscenza degli esperti dell’arte e del mondo tecnologico: le descrizioni delle opere sono prodotte dai curatori delle mostre, in quanto gli sviluppatori tengono a sottolineare che l’IA non possa realmente interpretare e raccontare un’opera senza i curatori del museo, in quanto l’interpretazione artistica richiede soggettività.

Un buio da colorare

Successivamente ha preso luogo l’intervento di una testimone diretta, Noemi Marano, una ragazza non vedente che ama l’arte. Noemi ha affermato che Parts permette di sfruttare a pieno la vera utilità dei dispositivi tecnologici e dà la possibilità alle persone cieche di usufruire al meglio delle opere d’arte e di apprezzarle. Con le sue parole Noemi distrugge l’idea che l’arte sia solo visivamente importante, in quanto la cecità è erroneamente paragonata al “buio”, mentre (anche) attraverso l’arte ogni persona cieca ha il proprio modo di colorare la vita e Parts può dare un enorme aiuto in questo.

I benefici della fruizione artistica

Infine è intervenuto lo psicologo Giammario Mascolo, anche lui cieco, sostenendo che è importante trasmettere la volontà di permettere a tutti di poter fruire dell’arte: a partire da questo concetto chiave, lo psicologo ha sviluppato un breve discorso tecnico in cui ha mostrato tutti i benefici dell’arte a livello psicofisico (produzione di serotonina e dopamina, ormoni che producono sensazioni di piacere e gratificazione) e come il cervello permetta di collegare le opere artistiche alla nostra esperienza del mondo, creando un ponte tra ciò che vediamo e la nostra percezione della realtà. Infine tutti i partecipanti sono stati coinvolti in un’esperienza interattiva e immersiva, sfruttando l’ambiente museale per provare l’applicazione Parts in anteprima e mettersi nei panni delle persone non vedenti. Il convegno è stato un’esperienza estremamente stimolante e informativa, unendo diverse aree del sapere che hanno come scopo principale quello di aumentare la consapevolezza sull’importanza dell’inclusività.

Provare l'app Parts per i non vedenti

L’app Parts è ancora in Beta Testing, la data di rilascio non è precisa ma sarà disponibile a breve. Per avere più informazioni sull’app potete seguire la sua pagina Instagram: instagram.com/parts.app