Importante operazione di controllo nel carcere di Avellino, dove la polizia penitenziaria ha scoperto e sequestrato numerosi oggetti non consentiti, nascosti con metodi ingegnosi all’interno dei cancelli di ferro delle celle.
Tra il materiale recuperato spiccano:
Tre smartphone.
Un micro cellulare.
Sette schede telefoniche.
La scoperta ha messo in luce una nuova tecnica di occultamento, sottolineando le difficoltà nella gestione della sicurezza interna all’istituto.
Aggressione durante il controllo
L’operazione è stata segnata anche da un episodio di violenza: un detenuto, dopo essersi allontanato dalla sala colloqui, ha aggredito il personale della polizia penitenziaria.
La situazione è stata gestita con prontezza dagli agenti, evitando conseguenze più gravi. Il Sappe (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria) ha lodato il lavoro degli agenti, evidenziando il loro pronto istinto e la professionalità nel fronteggiare situazioni critiche.
Il commento del Sappe: carenze di organico e sicurezza
Secondo il vice segretario regionale del Sappe per la Campania, Marianna Argenio, il sequestro evidenzia problematiche strutturali e organizzative all’interno del carcere:
“Sebbene la situazione nell’istituto irpino sembri meno drammatica rispetto al passato, anche grazie all’invio di personale da parte del DAP, permangono gravi carenze di organico, soprattutto nel ruolo dei sottoufficiali. Questo incide sulla sicurezza interna e aggrava il carico di lavoro degli agenti”.
Problemi di sicurezza e gestione del personale
Il carcere di Avellino, come molte altre strutture penitenziarie italiane, soffre di una cronica mancanza di personale che complica la gestione della sicurezza e dei detenuti.