I 46 chioschi di souvenir abbattuti lo scorso ottobre per occupazione abusiva di suolo pubblico torneranno presto agli ingressi del Parco Archeologico di Pompei e del Santuario. Comune, Procura e Parco Archeologico hanno trovato un’intesa per ripristinare gli chalet, risolvendo le criticità burocratiche che avevano portato alla loro demolizione.
Un progetto per conciliare tradizione e decoro urbano
Le ruspe avevano eliminato i vecchi chioschi, ritenuti antiestetici e fuori norma, cancellando però anche il lavoro di numerosi venditori di souvenir e immaginette sacre, storicamente legati al turismo locale. Ora, grazie a una delibera di giunta comunale (n. 11 del 13 gennaio 2025), è stato approvato un progetto per ricostruire strutture più adeguate all’importanza culturale e architettonica di Pompei, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Il sindaco Carmine Lo Sapio, soddisfatto del risultato, ha sottolineato:
«Collaborazione e attenzione massima sono state dedicate alle procedure amministrative. Ringrazio dirigenti, funzionari e dipendenti per il grande lavoro svolto».
Un ritorno alla normalità per i lavoratori e i turisti
Il nuovo progetto non solo risanerà l’aspetto burocratico, ma restituirà anche dignità ai tanti lavoratori colpiti dalla chiusura dei chioschi. L’obiettivo è creare un ambiente più ordinato e in linea con l’immagine di Pompei, senza rinunciare alla tradizione del commercio di souvenir, da sempre parte dell’esperienza turistica.