Una tragedia ha sconvolto la comunità di San Mauro Cilento: una donna di 52 anni è ricoverata in condizioni disperate presso l’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, dopo un malore e una serie di ritardi nei soccorsi che potrebbero aver compromesso le sue possibilità di sopravvivenza. L’episodio, avvenuto nella giornata di ieri, ha acceso un intenso dibattito sulle carenze del sistema sanitario locale, già oggetto di numerose critiche.
I fatti: intervento tardivo e inefficienze sanitarie
Secondo una prima ricostruzione, dopo il malore, i familiari della donna hanno immediatamente cercato aiuto contattando la guardia medica di San Mauro Cilento. Tuttavia, l’ambulatorio risultava chiuso. Disperati, hanno chiamato un’ambulanza, che è giunta sul posto da Castellabate. Purtroppo, il mezzo era privo di medico a bordo, una mancanza che ha ulteriormente aggravato la situazione.
Solo dopo quasi due ore è arrivata un’automedica da Vallo della Lucania con personale qualificato, ma il tempo perso si è rivelato cruciale. La donna è stata trasferita in ospedale in condizioni critiche e attualmente si trova intubata nel reparto di rianimazione, dove i medici stanno facendo il possibile per salvarle la vita.
Reazioni dalla comunità e dalle autorità
La vicenda ha sollevato un’ondata di indignazione tra i cittadini di San Mauro Cilento e dei comuni limitrofi, già provati dalle carenze di un sistema sanitario che fatica a garantire interventi tempestivi ed efficaci.
Il sindaco di San Mauro Cilento, Carlo Pisacane, ha espresso il suo profondo rammarico in una dichiarazione: «È inaccettabile che un’emergenza non trovi una risposta immediata e che una madre venga lasciata senza assistenza. Se i soccorsi fossero stati tempestivi, forse avremmo potuto evitare questa tragedia».
Un sistema sanitario sotto accusa
Questa vicenda ha messo in luce gravi problemi nella gestione delle emergenze sanitarie nel Cilento. La chiusura delle guardie mediche nei piccoli comuni, la carenza di personale medico e i ritardi nei trasporti di emergenza rappresentano solo alcune delle criticità che i cittadini denunciano da anni.
Le autorità regionali, intanto, sono chiamate a rispondere di quanto accaduto e a mettere in atto interventi concreti per evitare il ripetersi di situazioni simili. La comunità chiede non solo giustizia per la donna, ma anche un cambiamento strutturale che garantisca a tutti un accesso tempestivo alle cure.